Il blitz, di ieri sera, della Guardia di Finanza, ha scosso tutto il mondo Juve e non solo.
Come attestato dai pubblici ministeri della Procura di Torino nel decreto di perquisizione che ha fatto emergere l’inchiesta sui bilanci della Juve, si è: “avuta espressa conferma in merito alla “gestione malsana delle plusvalenze”, voce di ricavo caratteristica della gestione sportiva, talvolta utilizzata quale autentico strumento “salva bilanci”, cioè in modo distorto“.
Inoltre, il Corriere di Torino ha riportato alcune intercettazioni dove la Juve arriva ad essere paragonata ad una ‘macchina ingolfata‘.
“Proprio gli investimenti oltre le previsioni del budget e gli “ammortamenti e tutta la m**. che sta sotto che non si può dire” sono stati tra le cause dello squilibrio economico e finanziario che ha portato la società Juventus spa ad essere appunto paragonata “a una macchina ingolfata” si legge.
In altre intercettazioni, viene identificato il “meccanismo Paratici“: “Sono emersi, in più casi, riferimenti alla gestione Paratici, artefice della pianificazione preventiva delle plusvalenze” si legge.
Anche qui altre intercettazioni: “Hanno chiesto di fa’ plusvalenze” e ancora: “Che almeno Fabio, dovevi fa’ plusvalenze e facevi plusvalenze“
Ma il sistema, secondo le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, era noto ai vertici del club: “Per quanto emerso dalle attività di ascolto, i vertici del cda della società bianconera, in primis il presidente Andrea Agnelli, appaiono, di fatto, ben consapevoli della condotta attuata dall’ex manager bianconero e delle conseguenze estremamente negative sotto il profilo finanziario, non certo derivanti solo dal contesto pandemico in atto” si legge.
Anche qui un’intercettazione: “Sì, ma non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene!“