Il commento del calciatore dopo la partita: “I tre punti sono l’unica cosa che conta!”

Nella serata di ieri i bianconeri hanno ottenuto una vittoria contro la Fiorentina. Partita importantissima quella della Juventus che aveva bisogno dei tre punti in campionato, dopo la bella prestazione in Champions League. Alla fine del match Matthijs De Ligt ha commentato la prestazione della squadra:

“Vittoria meritata, oggi è stata una partita dura, siamo molto contenti di aver vinto questa partita, è stato molto importante, perché adesso andiamo in Nazionale. Non abbiamo fatto una partita molto bella tecnicamente, ma penso che la mentalità sia stata la cosa molto più importante oggi”.

La squadra di Allegri ha vissuto una settimana di ritiro particolare, De Ligt ha raccontato la sua esperienza di questa convivenza con i suoi compagni:

“Abbiamo vinto due volte, penso che questa sia la cosa migliore, e penso che questi siano i risultati di questo ritiro. Io preferisco stare a casa ovviamente, ma quando il mister ha detto una cosa così, bisogna rispettare le tradizioni italiane per fare meglio con la squadra. Alla fine abbiamo vinto due volte, bisogna migliorare tantissimo, ma i tre punti sono l’unica cosa che conta adesso prima della nazionale”.

I complimenti

Il difensore, visti gli elogi per la sua prestazione, ha spiegato come si gestisce un grande calciatore come Vlahovic:

“Un giocatore come Vlahovic è molto forte, è molto difficile affrontarlo da solo, hai bisogno dell’aiuto dei compagni. Alla fine è importante che tu non abbia paura contro un giocatore così grande, tu hai bisogno di fare dei duelli, hai bisogno di attaccare forte, e penso che oggi in questa sia stata la chiave. La collaborazione con Rugani è andata molto bene, non ha giocato per quasi quattro mesi e lui ha fatto l’ultima partita”.

In questa intervista rilasciata a JTV, il difensore ha ricevuto complimenti anche da Fabrizio Ravanelli, ex attaccante dei bianconeri. Ecco le parole dell’olandese:

“Grazie per i complimenti, ho visto il tuo gol contro l’Ajax. Non nella vita perchè non ero ancora nato, ma l’ho visto dopo. Con un attaccante come Vlahovic è molto important non avere paura per andare forte, io provo sempre a prendere un po’ di spazio dietro di lui, per non lasciarli troppo spazio, vado molto forte affinchè lui senta il mio corpo. Dopo qualche duello, lui non voleva più la palla così e questa è questo è stato importante. Ma alla fine anche la squadra ha aiutato tanto e lui riceveva palloni non facili”.

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