“Miracolo all’Europeo”: questa è l’apertura odierna del Corriere dello Sport. Francamente ci sentiamo di essere d’accordo.
Quello che è successo al 43′ del primo tempo della prima delle due sfide valide per il gruppo B tra Danimarca e Finlandia ha angosciato tutti. Christian Eriksen si avvicina al pallone barcollante per poi stramazzare al suolo. Il primo ad accertare la gravità della situazione è l’arbitro Taylor che chiama immediatamente i soccorsi. Tempestivo, poi, l’intervento del capitano della Danimarca Simon Kjær; il difensore del Milan si traveste da eroe per un attimo, riuscendo a tirargli fuori la lingua per liberargli le vie respiratorie.
Questo primo intervento è provvidenziale, perché consente allo staff medico di poter praticare il massaggio cardiaco, di cui non si è visto granché. Perché i compagni di squadra, in lacrime, decidono di creare una muraglia attorno a Eriksen. Il centrocampista rimane a terra, privo di conoscenza, per una quindicina di minuti; in seguito, viene trasportato al Rigshospitalet, coperto da un telo bianco. Sarebbe scontata quanto opportuna una corsa disperata in ospedale: in realtà il tutto avviene con moderata calma, perchè il centrocampista dell’Inter si riprende.
La circolazione della foto, che lo ritrae sveglio con una mano in fronte, fa sperare, ma non tirare un sospiro di sollievo. Si aspettano notizie ufficiali; notizie arrivate, dapprima, dal profilo Twitter della Federcalcio della Danimarca, poi dall’agente del centrocampista dell’Inter, Martin Schoots. “Christian Eriksen è sveglio, si stanno svolgendo ulteriori accertamenti sulle sue condizioni al Rigshospitalet“. “Ho appena parlato col papà di Christian Eriksen e mi ha detto che respira, riesce a parlare e non è in pericolo“.
Erano queste le parole che tutti volevano sentirsi dire. In primis compagni e staff tecnico danese, convinti a tornare in campo da proprio da Eriksen in un colloquio telefonico. La partita è ripresa alle 20:30 ed è terminata 0-1 per la Finlandia. Ma la sensazione è che la più grande vittoria sia un’altra: il miracolo di avere Christian Eriksen ancora con noi.