Morata salva il risultato ma non copre i problemi della Juventus. Ennesimi punti buttati: quest’anno le criticità della squadra vanno ricercate nell’atteggiamento, generalmente troppo “generoso”, con le squadre di medio-bassa classifica.
Szczesny 5: poco reattivo in alcune occasioni: questa mancanza di lucidità può essere fatale in alcune situazioni.
De Ligt 5.5: oggi non è l’MVP in difesa. Soffre la qualità di un intramontabile Ribery ed è meno attento del solito nei rinvii e nelle marcature.
Bonucci 5.5: si sostituisce ad un centrocampo veramente povero di idee e quantità, ma dietro lascia passare qualcosa di troppo. È il sacrificato ideale per stravolgere l’assetto tattico della squadra all’intervallo (dal 46′ Kulusevski 5.5: avrebbe dovuto rompere gli equilibri, invece si limita, come spesso accade, a pochi gesti essenziali).
Chiellini 6: ruvido ed efficace: nel terzetto (poi diventato duo) di difensori centrali è quello che ne esce più pulito.
Cuadrado 6.5: come sempre, le occasioni pericolose vengono dai suoi piedi. Cresce nel corso di tutta la partita e nel secondo tempo offre anche lo spunto che porta al gol di Morata. Il colombiano è l’incubo peggiore di Igor, prima, e Biraghi, poi: peccato non basti a dare alla Juventus la gioia di una vittoria necessaria.
Ramsey 4.5: la foto della sua partita è il gol sbagliato a tu-per-tu con Dragowski nel primo tempo. Dovrebbe essere quello che fluidifica il gioco, ma piuttosto oggi è quello che uccide il ritmo. Prestazione eufemisticamente molto rivedibile (dal 69′ McKennie 5.5: al netto di alcuni piccoli problemi fisici, non è chiaro il motivo per il quale non venga scelto come titolare fisso. In questo modo l’americano può solo perdere la continuità).
Bentancur 5.5: è uno dei problemi che incatena il centrocampo della Juventus al suo status quo attuale. Un paio di belle iniziative e poco altro: non basta, il salto di qualità non è ancora arrivato, e a questo punto difficilmente arriverà.
Rabiot 6: in questo momento è il più continuo tra i centrocampisti della Juventus, e questo la dice lunga sulla situazione attuale dell’organico della squadra. In ogni caso, recupera e spinge, difende e innesca: se Ramsey avesse giocato anche solo con la metà dello spirito del francese, forse si starebbe parlando di altro.
Alex Sandro 6: piccolo passo indietro rispetto alla grande prestazione offerta contro il Parma, ma è inevitabile. Qualche cross velenoso che però non trova la collaborazione degli attaccanti e delle mezze ali.
Dybala 6: fino a quando è in campo è l’unico che prova a dare qualche input concreto alla manovra. Dai suoi piedi arriva l’azione più pericolosa della Juve nel primo tempo, clamorosamente sprecata da Ramsey. Esce per lasciare il posto a Morata, scelta rivedibile ma che ha reso la giornata meno disastrosa (dal 46′ Morata 7: un gol che serviva, forse più a lui che alla squadra. Le sue qualità sono sempre state fuori discussione, ma ciò che è mancato, anche nella sua prima esperienza alla Juve, è stata la continuità. Salva la giornata, ma non cancella i problemi di una squadra confusa).
Ronaldo 5: sta iniziando a diventare una preoccupante abitudine quella di essere l’uomo in meno di questa squadra. Peccato, ma è anche vero che Pirlo non poteva aspettarsi di affidare per tutta la stagione le sorti della squadra al numero 7.
All. Pirlo 5: oggi è mancato il centrocampo, e uno come lui, maestro nel ruolo quando calpestava i campi da gioco, non può non averlo notato. Gli interpreti saranno anche poco funzionali al gioco che ha intenzione di offrire, ma in questa partita sono mancate idee e coesione. E questi sono “dettagli” che cura l’allenatore.