Intervistato da Giovanni Guardalà a Sky, Giorgio Chiellini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“Nel periodo in cui ero in nazionale sembrava fossi un problema, si parlava solo del fatto se io e Gigi avessimo rinnovato oppure no. Ma quella è una cosa non vera: attualmente non esiste un problema. Non siamo mai stati un problema, non lo siamo e non lo saremo mai. Io con un altra maglia in Italia? Con grande onestà è fantamercato e non si pone il problema. Con un’altra maglia, con tutto il rispetto, non in Italia o in Europa. Sono e siamo tutti concentrati su Zapata, Muriel e Malinovskyi, quindi ho già tanti pensieri per dover stare dietro a tutto il resto”.
Chiellini prosegue: “Abbiamo fatto due ottime partite contro il Napoli, sicuramente una partita di livello perchè il Napoli stava molto bene, veniva da risultati positivi e lo ha dimostrato anche domenica a Genova. Quella è stata sicuramente una vittoria pesante e abbiamo dato continuità domenica col Genoa rischiando solo in quei dieci minuti a inizio secondo tempo. Dovevamo gestire meglio la partita però creando tanto e dando sicuramente dimostrazione di essere in discreta salute. Adesso pensiamo solo ad Atalanta – Juventus. È una squadra fisica e tecnica che ti pressa per 90 minuti. E come ha detto Guardiola, è come andare dal dentista e non è mai piacevole, non se la prendano con me i dentisti. Siamo consapevoli della nostra forza e delle armi che possiamo avere per metterli in difficoltà. Quest’anno non siamo riusciti ad avere grandissima continuità, sarebbe un bel segnale farlo in questi due mesi. Ronaldo? Io gli ho detto: “Ci ho provato Cris”. E si è messo a ridere anche lui. Mancavano due calci d’angolo e gli ho detto di provarci ancora cinque minuti. Abbiamo giocato una partita per segnare fino alla fine. Se il problema è Cristiano Ronaldo che ce ne fossero di questi problemi. Io credo che in questo momento non bisogna pensare a quello che è stato e quello che poteva essere, sono discorsi che con i se e con i ma ci tolgono attenzione da quello che deve essere l’obiettivo cioè arrivare il più in alto possibile, che magari sarà il secondo posto, perché l’Inter è lontana, questo deve essere il nostro obiettivo attuale a partire da domenica. Sono stato in vacanza forzata per tanto e i primi mesi era normale avere difficoltà. Sono contento di quello che da gennaio in poi sono riuscito a dare una mano alla squadra. Dopo un anno e mezzo, a 36 anni compiuti, non era scontato. Sono dovuti anche al Covid e al VAR che anni fa non c’era. Avessimo preso 10 gol in meno avremmo avuto meno problemi e magari saremmo stati primi in classifica. Il calcio post covid è cambiato, ci sono più gol e questo è dovuto anche alla mancanza di pubblico. Giocare ogni 3 giorni ti fa poi essere meno lucido”.
Simone Nasso