Con una prova di enorme maturità e umiltà, la Juventus vince lo scontro diretto per il terzo posto contro la Roma. Terzo clean sheet di fila e ulteriore conferma del momento positivo. Peccato per qualche risultato deludente raccolto negli ultimi mesi che impedisce a Pirlo e ai suoi di guardare la classifica da un punto ancora più alto.
Szczesny 6.5: la Roma tira tanto, ma tante volte viene murata da una grande difesa. Quelle volte in cui riesce a raggiungere la porta, però, trova la solida opposizione del polacco. Chi non lo ritiene tra i migliori al mondo nel suo ruolo, a questo punto, è in mala fede.
Danilo 6.5: regala meno spinta rispetto a Cuadrado, ma, insieme a Chiesa, rende la vinta particolarmente difficile a Spinazzola. Insieme al suo gemello diverso ha offerto reminiscenze del bel Porto che fu. Imprescindibile.
Bonucci 6: con un Chiellini a guardargli le spalle in ogni occasione, è più libero di fare ciò che gli riesce meglio: impostare. La fase difensiva, però, resta comunque sempre rivedibile: spesso è l’elemento su cui la Roma riesce a sfondare più facilmente (dall’85’ De Ligt sv: entra e si rende protagonista di una bella chiusura).
Chiellini 7: se la Juventus decide consapevolmente di ritrarre il proprio baricentro è perché sa di poter contare su di lui. Le sue prestazioni stanno evidenziando ogni volta di più quanto la sua assenza sia stata determinante in negativo durante la scorsa stagione e all’inizio di questa.
Alex Sandro 7: pronti, via e compie una chiusura audace ma estremamente efficace sul secondo palo dopo un’iniziativa pericolosa di Spinazzola. La sua partita si muove sulla falsariga di questa iniziativa: a differenza di quanto accaduto contro l’Inter, dietro è impeccabile. Il primo gol, poi, nasce dalla sua inventiva. Reminiscenze dal passato (dall’85’ Demiral sv).
McKennie 6: si sente meno a suo agio sull’out di sinistra, ma offre comunque un contributo determinante, qualitativamente e quantitativamente (dal 65’ Cuadrado 6.5: entra e raccoglie il suggerimento di passaggio dato da Kulusevski. Decisivo dall’inizio e a partita in corso).
Arthur 6.5: palla al piede riesce a trovare dei corridoi che altri centrocampisti difficilmente sono in grado di individuare. In alcune occasioni pecca di irruenza, ma glielo si può anche concedere se riesce a garantire questa tranquillità quando gestisce il gioco.
Rabiot 6: bravo sulle seconde palle, elemento aggiunto in fase difensiva. Purtroppo, però, dà sempre la sensazione che non riesca ad integrarsi alla perfezione nelle dinamiche del centrocampo disegnato da Pirlo.
Chiesa 6.5: meno incisivo sulla sinistra, viene schierato a destra dove fa, come sempre, una partita di spessore. Sta imparando la fase difensiva, elemento aggiunto nel suo bagaglio tecnico (dall’82’ Bernardeschi sv).
Morata 6.5: fa su Villar il che gli era stato chiesto di fare su Brozovic, e lo fa con discreto successo. A questo riesce ad abbinare anche qualche assist per Ronaldo, di cui uno va a segno e un altro quasi (dal 65’ Kulusevski 6.5: entra e offre a Cuadrado una soluzione di passaggio decisiva. Anche lui sta raggiungendo, come tutta la squadra, il suo equilibrio tattico. Può essere seriamente determinante nel lungo periodo).
Ronaldo 7: che stasera avesse la voglia e il piede lo ha messo subito in chiaro. Che però riuscisse a segnare un gol di questa difficoltà è stata l’ennesima conferma dell’immortalità sportiva di questo ragazzo. Solitamente il festeggiato riceve regali: nel suo caso è lui che regala i tre punti e il terzo posto alla squadra.
All. Pirlo 6.5: la sua Juve ha finalmente completato (si spera) il processo di maturazione. Questo è passato per l’inevitabile presa di coscienza dei limiti della squadra e per la capacità di adeguare il gioco all’avversario. Ora la Juventus ora è perfettamente equilibrata, umile, solida e incisiva: questi elementi, in questo momento della stagione, sono determinanti.
L’AVVERSARIO
Roma (3-5-2): Lopez 6; Mancini 6, Ibañez 5, Kumbulla 5; Karsdop 5 (dal 76’ Bruno Peres sv) Cristante 5.5 (dal 63’ Carles Perez 6), Villar 5.5 (dal 63’ Diawara 5.5), Veretout 5, Spinazzola 5.5; Mkhitaryan 6, Borja Mayoral 5 (dal 63’ Dzeko 6). All. Fonseca 5.