Mancano poche ore all’inizio di Milan-Juventus. Una partita che servirà a capire forse definitivamente qual è il vero valore dei bianconeri quest’anno. Al vertice, dicono rosa e background. Lontana dai primi posti, dicono i numeri. Eh sì, perché la “Vecchia Signora” in questo inizio di stagione ha faticato molto, mentre gli altri viaggiavano. Eccome se viaggiavano.
Gli altri sono proprio loro, chi non ti saresti mai aspettato. Il Milan comanda la classifica e lo fa da inizio anno con indiscutibile autorità e un’invidiabile sana follia. Il diavolo guarda tutti dall’alto verso il basso con la fame di chi è stato a guardare troppo tempo e che ora vuole prendere il biglietto della prima classe, stufo della scomoda “economy”. La stessa fame che deve contraddistinguere la Juventus, colei che ha mangiato bene per nove anni, ma che non ne vuole sapere di sentirsi piena. Non ancora, almeno.
Questa sera si respira un clima diverso rispetto agli anni scorsi. Vuoi per la classifica completamente agli antipodi rispetto a come si era abituati. Vuoi per il fatto che quando sei troppo abituato ad avere qualcosa poi lo dai per scontato. Vuoi perché se quella cosa continui a darla per scontata finisci per perderla. Vuoi perché non vuoi perderla. E non è ancora troppo tardi per farlo. Il treno passa ancora e ferma a Milano. Potrebbe essere una delle ultime fermate se non viene colta al volo: uno di quei treni che non puoi permetterti di perdere troppo alla leggera, insomma.
Diciamocela tutta: Milan-Juventus agli occhi dei tifosi bianconeri negli ultimi anni ha rappresentato la normalità. Quasi una partita come le altre. La posta in palio non era alta perché tutti eravamo consci che in un modo o nell’altro i pluri-campioni d’Italia l’avrebbero portata a casa. Ecco, quella sensazione sembra essere svanita nel nulla. Paradossalmente, la partita di stasera può essere sentita ancor di più dai bianconeri rispetto ai rossoneri.
Ed è triste e paradossale che proprio in questa annata in cui Milan e Juventus si giocano finalmente qualcosa di grande debbano farlo in uno stadio vuoto, senza urla e sfottò dei rivali, senza coreografie e bandiere. Questa partita meriterebbe palcoscenici migliori. Meriterebbe che entrambe le squadre possano giocarsela con tutti i propri interpreti, senza attenuanti, ma con la sola caparbietà e bravura nel portarsi a casa tre punti che valgono oro.
Gli uomini di Pioli non hanno nulla da perdere. Ed è per questo che spaventano. Quando non si ha la pressione di dover per forza portare a casa il risultato si sbaglia a cuor leggero. O non si sbaglia proprio. La Juventus, al contrario, è sul filo del rasoio. Questo inizio stagionale dice che i bianconeri riescono a battere soltanto le squadre medio-piccole in campionato. Lo testimoniano i pareggi con le due romane. La Sampdoria e l’Udinese sono le compagini di maggiore blasone battute al momento. Ed ecco perché serve una scossa. Stasera serve dimostrare che la Juventus non è morta e che il motto fino alla fine è più di uno stile di vita.
Si andrà a San Siro con le polemiche in poppa per la questione positivi. Una questione che non deve minimamente scalfire la voglia di giocare senza attenuanti o provincialismi, come lo stesso Pirlo ha detto in conferenza. Questi atteggiamenti non competono alla società bianconera. Si andrà a San Siro con la consapevolezza che ci sarà tutto da perdere, ma che la vittoria potrebbe essere ancor più appagante. Perché non c’è cosa più bella di riacquisire certezze in un campionato di incertezze. E se queste arrivano dalla Juventus, beh, in quel caso c’è davvero da preoccuparsi…
Michele Lettieri
This post was last modified on 6 Gennaio 2021 - 14:11