Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera nel caso Suarez potrebbe esserci una talpa. Il quotidiano ricostruisce i fatti dell’accaduto con un’attenta disamina e alcune incongruenze avvenuta durante lo svolgimento della vicenda.
“Sussistono fondati dubbi che i rappresentanti della Juventus abbiano potuto avere contezza, tra l’8 e il 14 settembre, di questo procedimento e delle attività tecniche in corso” questo il testo del documento del pm in cui si dichiara che i bianconeri fossero a conoscenza delle indagini in corso. A sottolinearlo è anche l’atto del pm stesso che, dopo la richiesta di arresto domiciliari per i dirigenti dell’Università di Perugia, ha disposto solo la sospensione. La dirigenza juventina, quindi, avrebbe ostacolato le indagini del Procuratore Cantone.
Dubbi anche sull’esame: la collaboratrice del legale della Juve, la Dottoressa Turco, ha parlato spesso prima del compito con Olivieri, dg dell’Università, cambiando, nel giro di una settimana, richieste. In un primo momento – sottolinea il Corriere – Suarez avrebbe dovuto sapere precedentemente le domande del test, mentre dopo una settimana circa la Dottoressa Turco avrebbe chiesto un esame simile a tutti gli studenti. Un cambio repentino di visione poco chiaro agli inquirenti.
Infine le difesa dei legali bianconeri, che si è giustificata con gli inquirenti a causa delle “tempistiche”, – secondo i legali sarebbe servito più tempo per la cittadinanza a causa della compilazione della lista Champions da consegnare entro il 6 Ottobre – non reggerebbe: il Viminale avrebbe dato l’ok anche in questo caso. La pratica Suarez, infatti, rientrava perfettamente nei tempi prestabiliti per ottenere una cittadinanza, tanto che la Juventus interruppe solo tre giorni prima del test le trattative per portare l’ex Barcellona in Italia. Ed ecco che l’ipotesi talpa in tutto il caso non è poi così insensata.