Simone Padoin, intervistato da Cronache di spogliatoio, ha raccontato il suo periodo alla Juventus.
Il beniamino dei tifosi juventini ha parlato di Andrea Pirlo, con cui ha condiviso il campo, e del suo nuovo ruolo nella società bianconera.
«Se ha accettato questo incarico vuol dire che si sente pronto e che la società lo ha ritenuto tale. Andrea è un uomo riservato, umile e pacato ma il suo amore per il calcio è indiscutibile.»
In seguito Padoin ha parlato del suo addio alla Juventus e del suo rapporto con la tifoseria juventina.
«La Juve è stata l’occasione della mia vita, la ricorderò per sempre come un’esperienza unica. In Tourneè in Cina ho sentito i tifosi cantare “Che ce frega di Ronaldo, noi abbiamo Padoin”.
Mi sorprese e in quel momento ho capito quanto amore ci fosse per il calcio in quei luoghi. Provavo quasi vergogna per quegli elogi perché sentivo di non meritarmeli. Mi sentivo un privilegiato perchè avevo meno qualità degli altri e dovevo dimostrare il mio valore non solo in campo, ma lavorando ogni giorno.»
Il talismano, nelle sue cinque stagioni alla Juventus ha avuto la possibilità di giocare al fianco di diversi campioni bianconeri: definisce Carlos Tevez come un trascinatore, parla di Arturo Vidal come un folle e racconta di essersi stupito dinnanzi al talento del più giovane Kingsley Coman.
Su Morata e Pogba, invece:
«Alvaro è molto sensibile. Abbiamo vissuto l’uno a fianco all’altro per tanto tempo. Si interessa sempre per primo dei tuoi problemi e aiuta i ragazzi della primavera. Paul ci sorprese fin dal primo allenamento. Aveva 19 anni, mai visto niente di simile. Un fenomeno.»