Roberto Testi, responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Torino, ha svelato al Corriere della Sera come avrebbe operato il proprio dipartimento per rispettare il protocollo se si fosse trovato nei panni di quello napoletano.
Di seguito le sue parole: “In caso di positività di un calciatore, il medico sociale del team ci avvisa immediatamente. La squadra, come una qualunque azienda, si occupa di lui mentre noi ci interessiamo di tutti i suoi contatti più stretti al di fuori della squadra. Sugli altri calciatori, invece, noi eseguiamo solamente il doppio tampone finale, per accertare che siano guariti“.
“Immagino che l’Asl abbia preso tale decisione immaginando che la società Napoli non avesse applicato al meglio tutti i protocolli. Una situazione che a Torino e alla Juventus non si è mai verificata. Se avessimo venti calciatori positivi avremmo qualche dubbio anche noi, certo, ma essendo l’Asl un soggetto controllore in quella circostanza ci saremmo chiesti: cosa non ha funzionato? Per fortuna fino ad ora non ne abbiamo avuto bisogno”.
This post was last modified on 6 Ottobre 2020 - 20:44