L’intervento dell’Asl che ha impedito (secondo la società azzurra) al Napoli di raggiungere Torino potrebbe essere il primo di una vera e propria guerra territoriale che potrebbe portare nientemeno che al blocco del campionato.
Il Corriere della Sera fa luce su quanto successo ieri e sugli sviluppi futuri. Il ministro dello Sport Spadafora e il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) hanno lasciato intendere che l’azione dell’Asl sia stata corretta ma questo potrebbe portare a blocchi a catena: il Milan ha giocato pur avendo isolato due positivi senza che l’azienda sanitaria locale intervenisse per fermarlo. Il rischio è dare alle Asl il potere di bloccare le partite e quindi il campionato, che non ha spazio per i recuperi.
L’Asl di Napoli ritiene però che il suo intervento sia stato corretto in quanto la situazione contagi è divenuta di un altro livello dopo la partita con il Genoa, mettendo a rischio la salute degli atleti e dei comuni cittadini. In realtà però FIGC e Lega Serie A ritengono che l’azienda sanitaria locale non abbia alcuna possibilità di agire e così facendo abbia violato la circolare del ministro della Salute Speranza e le direttive del CTS, che in pratica fungono da “legge dello stato italiano“, che ovviamente è superiore agli interventi locali.
Tuttavia non c’è incongruenza con quanto scritto sopra: in precedenza il CTS ha stabilito che le sue direttive sono super partes e pertanto superiori a quelle locali, mentre ieri ha improvvisamente fatto sapere che l’intervento dell’Asl è stato legittimo. Tutto questo è materia per gli avvocati delle parti in causa, non dei giornalisti.
This post was last modified on 5 Ottobre 2020 - 09:13