Gianluigi Buffon ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport nella quale ha parlato del suo ritorno alla Juve, dello Scudetto appena vinto e non solo.
Il portierone bianconero ha raccontato di essersi messo alla prova al livello umano accettando un ruolo da comprimario: “Sono veramente contento di me come persona. Ho sempre creduto che bisognasse fare gruppo, che chi stava dietro dava il suo contributo come chi stava davanti. Ma un conto è dirlo, un conto è esserci. Mi sono messo alla prova e sono fiero di me stesso, perché la prova l’ho superata. Questo è stato veramente un anno diverso, per me: fare il secondo, non volere la numero 1, non volere essere capitano. Sportivamente ho risposto sempre bene dimostrando di essere ancora competitivo”.
Buffon ha poi parlato dello Scudetto appena vinto e del record di presenze, non disdegnando qualche frecciatina sul numero dei titoli conquistati: “Avevo un obiettivo: arrivare ai 10 scudetti, visto che due me li hanno scippati. Ci sono riuscito. Anche il record di presenze mi fa piacere. Ma non è stato un anno facile. Io mi sono sempre adattato, di natura sono altruista, però dovevo fare i conti con ciò che ho rappresentato e che penso ancora di rappresentare”.
Sul futuro, lo stesso Buffon ha poi aggiunto: “Vivo di sogni e utopie. Vivo di questo e non posso pensare che sia diversamente. Mi fa bene anche al fisico. Se non ho un capello bianco, è per quel 20 cento di follia fanciullesca. Non posso pensare che mi venga meno l’entusiasmo”
This post was last modified on 28 Luglio 2020 - 17:38