La Juventus ha vinto il suo nono campionato di fila. Lo Scudetto numero 38 è arrivato nella stagione più strana e dibattuta della storia del calcio, che ha fatto i conti con una pandemia ancora in corso e i cui effetti sul mondo del pallone sono ancora da verificare. Il tempo però è giusto per tirare le somme nel pagellone della Serie A di SpazioJ.
Szczesny 7: Il portiere è una certezza per la Juventus e il suo rendimento è costante. Nonostante qualche sbavatura la sua stagione è ottima: fondamentale in alcune partite e con ampi margini di miglioramento. Il rigore parato a Immobile la fotografia di una stagione.
Buffon 6.5: Il ritorno in bianconero è stato la sorpresa del calciomercato estivo. Ha fatto segnare il record di presenze in Serie A e ha rinnovato anche per il prossimo anno, segno che la testa è sempre la stessa anche se il fisico non è quello di un tempo.
Pinsoglio s.v.: “Se rinasco voglio essere Pinsoglio”. Come si può negare ai tifosi bianconeri di sognare una carriera al fianco dei più grandi e di essere un uomo spogliatoio con gente che ha vinto tutto? La sua presenza è fondamentale.
Cuadrado 6.5: Si impegna costantemente ma appare involuto rispetto alle scorse stagioni. Il colombiano è ormai il terzino destro titolare ma manca di quei guizzi che ci si aspetta da lui, anche se l’applicazione è sempre lodevole.
Danilo 6: 38 milioni di euro, tanto è costato ai bianconeri. Investimento quantomeno azzardato (anche se nello scambio con Cancelo) che prometteva qualcosa di più. I due gol non mettono da parte le evidenti amnesie difensive.
De Ligt 7.5: L’olandesino è davvero tanta roba. Un inizio da incubo, fuori forma e con le braccia “un po’ troppo larghe”, per usare un eufemismo, fino ai problemi alla spalla che ancora ne condizionano il rendimento. Da gennaio in poi è invece diventato una diga insormontabile, perno del futuro della Juventus.
Bonucci 6.5: Stagione “normale” per il difensore bianconero che però ha saputo formare con De Ligt una retroguardia niente male (almeno fino al lockdown). L’infortunio di Chiellini lo ha responsabilizzato, anche se in impostazione ha perso qualcosina rispetto agli anni scorsi.
Demiral 6.5: La sua stagione sarebbe da sette finché ha giocato ma sei mesi sono troppo pochi per un giudizio. Siamo certi però che il difensore turco sarà un punto di forza per la Vecchia Signora: roccioso, possente, grintoso e a tratti insuperabile.
Rugani 5.5: Troppo basso il suo rendimento. Rugani sconta l’essere il quinto difensore ma quando chiamato in causa si è limitato al “compitino” e nulla più, poco per un calciatore alla Juventus da 5 anni.
Chiellini 9: Nove come gli Scudetti vinti, il capitano bianconero è la presenza costanze, imperscrutabile e perenne della Juventus dominatrice di un decennio. Stagione iniziata con il gol a Parma e finita appena tre giorni dopo con la rottura del crociato, che probabilmente significherà la fine del posto da titolare. Ancora un anno in bianconero per puntare a divenire più di una leggenda.
Alex Sandro 6: Involuto, senza guizzi e senza mordente, lontano parente del calciatore ammirato nei suoi primi anni in bianconero. Difficile trovare una spiegazione nel cambio di allenatore, più facile pensare che l’età e ciò che ha dato alla maglia abbiano influito.
De Sciglio 5.5: Non valutabile, 11 presenze in una stagione sono veramente troppo poche. Gli infortuni lo fermano spesso ma quando viene chiamato in causa non riesce a esprimersi al meglio.
Pjanic 6.5: Ultima stagione in bianconero per il metronomo bosniaco, passato ufficialmente al Barcellona. All’inizio dell’annata Sarri puntava a fargli toccare 150 palloni a partita, ci è arrivato vicino prima che la luce del bel gioco si spegnesse un po’ per tutta la squadra. La testa ultimamente sembra in Catalogna, ma il centrocampista ha fatto la storia dei successi bianconeri e va solamente ringraziato.
Bentancur 7.5: Che sorpresa Rodrigo! A inizio stagione sembrava sempre lo stesso, lento e falloso, ma poi si è trasformato repentinamente in un regista affidabile, in un incursore efficiente e in un recupera palloni preciso e puntuale. Il futuro è suo e per la Juventus è un bene averlo aspettato per qualche anno.
Ramsey 5.5: Delusione anche se non totale. Il gallese ha cercato di fare un po’ tutto nel centrocampo della Juventus e gli va dato il merito di avercela messa tutta ma in questa squadra sembra quasi un corpo estraneo. Il gol all’Inter è frutto più di un’azione confusionaria che di merito personale e quindi non basta a risollevare voto e stagione.
Rabiot 6.5: Una media tra il 4 iniziale e l’8 finale, con un mezzo voto in più per il miglioramento. Difficile capire la stagione di Cavallo Pazzo, che ora sembra essere un giocatore rinato e fondamentale per la Juventus: bisogna ripartire da qui per restare titolare e diventare un punto di forza per i bianconeri per il centrocampista con il fisico da artigliere e la timidezza di un neofita.
Matuidi 6: Senza infamia e senza lode la stagione del campione del mondo. Mezzo voto in meno per la decrescita nel finale, anche se il gol all’Atletico Madrid aveva sembrato consacrarlo come il padrone della fascia sinistra del centrocampo bianconero. Prezioso come rincalzo e di sicura esperienza, ma la Juventus ha bisogno di altro in mezzo al campo.
Khedira 5.5: 18 presenze per quello che doveva essere l’incursore di Sarri per spaccare le partite ma che alla causa non ha saputo dare praticamente nulla tra infortuni e altri infortuni. Un ringraziamento anche a lui in quanto fondamentale per i successi di questa squadra negli ultimi anni ma il suo futuro è ormai lontano da Torino.
Douglas Costa 6.5: Il voto vale per le partite che gioca, ormai troppo poche per giustificare il suo stipendio. Quando c’è polverizza gli avversari e spacca i match forse come nessuno al mondo (tanto che è praticamente il dodicesimo uomo della squadra), ma la maggior parte delle volte “non c’è”. Un vero peccato per il valore di questo giocatore.
Bernardeschi 5: Irriconoscibile. Quando va in campo non trova una collocazione ed è sempre preso dalla smania di fare che lo porta assolutamente nel nulla. Non è un caso che l’unica rete stagionale dell’ala (perché tale rimane) sia arrivata alla partita numero ventisette in campionato, dopo due anni di tentativi, mentre il gol al Bayer Leverkusen è la classica eccezione che conferma la regola.
Higuain 6.5: Fondamentale per dare un ricambio ai titolari, la stagione del Pipita è sottotono ma il gol all’Inter lo proietta nella storia del club. Forse il momento più alto della gestione Sarri è coinciso con la sua discesa fisica, tecnica e morale, finché il virus gli ha dato psicologicamente il colpo di grazia. Nella sua prima partita in bianconero segnò insieme a Khedira: per Higuain vale lo stesso discorso, grazie di tutto.
Dybala 9: Meraviglioso. La Joya si è ripresa la Juventus con coraggio e carattere anche se qualche volta ci si aspetterebbe di più da un calciatore con la sua classe. Un pochino oscurato dall’alieno con il numero 7, ma ormai è una prima punta moderna e decisiva: quando non viene servito si crea le occasioni da solo, con gli avversari a guardare e subire. Il migliore della stagione.
Cristiano Ronaldo 8.5: Cosa dobrebbe dimostrare ancora un cinque volte Pallone d’Oro? Bisognerebbe chiederlo a lui, che ha voglia di vincere ancora e ancora, fino alla fine della sua carriera. Peccato per la Scarpa d’Oro e la classifica cannonieri, che probabilmente non arriveranno, ma se in Champions League saprà dire la sua forse meriterà un 10. Mezzo voto in meno di Dybala per essere a volte un po’ egoista.
Sarri 6.5: Difficile fare meglio con la squadra a sua disposizione sul piano del bel gioco, il tecnico però dovrà riprenderne in mano le redini se vuole veramente lasciare il segno nella storia della Juventus. La sua mano non si vede e oltre alla vittoria dello Scudetto c’è poco o nulla da segnalare: la speranza è che con un altro mercato possa cambiare molto in una squadra che sembra logora e praticamente in autogestione.
This post was last modified on 27 Luglio 2020 - 17:02