Da qualche giorno Arthur è un nuovo giocatore della Juventus. Nonostante la giovane età ha un palmarés di tutto rispetto, ma non tutti sanno che tipo di giocatore è e dove può realmente giocare. Per saperne di più, il nostro Michele De Blasis ha contattato telefonicamente un grandissimo esperto di calcio sudamericano e spagnolo: Stefano Borghi, telecronista di DAZN.
Sei sorpreso dallo scambio Pjanic-Arthur? Perchè il Barcellona lo ha lasciato partire?
“Non sono sorpreso perchè nel calcio di oggi può succedere sempre di tutto, sinceramente però pensavo che Arthur potesse essere un giocatore importante per il Barcellona. Il motivo primario di questa operazione è di natura finanziaria, per tutte e due le squadre è stata un’importante plusvalenza. La Juventus ha fatto un gran bel colpo perchè Arthur è il regista del Brasile, ha 24 anni, è ad alti livelli in Europa da alcuni anni ed ha ancora prospettive di crescita ma credo che allo stesso tempo anche Pjanic al Barcellona possa diventare un giocatore affidabile”.
La differenza delle valutazioni dei due giocatori è a vantaggio di Artur di 17 milioni se i bonus dovessero essere tutti confermati, la diversità del parametro è legata solamente al fattore anagrafico?
“Mi occupo di calcio, vivo di campo. Le valutazioni non fanno tanto parte del mio bagaglio e non mi interessano nemmeno più di tanto. Sicuramente il fattore dell’età ha una sua rilevanza, ma è ciò che mi interessa di meno nel calcio in generale ed in particolare in questo scambio”.
Qual è il ruolo più consono che può ricoprire nel centrocampo della Juventus? Come si può integrare al meglio con Bentancur?
“Questo sarà materia di studio per Sarri. Arthur alla Juventus porta diverse cose significative ed utili perchè è un giocatore di costruzione, di gioco, che crea col pallone tra i piedi. Nonostante non abbia ancora 24 anni ha dato dimostrazione del suo talento: ha vinto la Copa Libertadores da protagonista col Gremio, ha vinto la Copa America col Brasile sempre da protagonista, ha vinto la Liga col Barcellona da sorpresa. Parliamo di un giocatore al massimo dei livelli, come ti dicevo ha ancora ampi margini di miglioramento perchè nasce come centrocampista puro in una mediana a due ed arriva con Valverde a fare la mezz’ala tra centrocampo ed attacco. E’ un giocatore di costruzione, ama avere il pallone tra i piedi. La convivenza con Bentancur mi sembra assolutamente possibile perchè sono due centrocampisti centrali molto molto interessanti, con le caratteristiche che hanno chi agirà da interno e da mezz’ala poco importa. Credo che Sarri potrà sbizzarrirsi, magari mettendo la mediana a due. Arthur è un regista più puro, Bentancur è un centrocampista più a tutto tondo”.
Quali sono i suoi difetti?
“Fin qui ha avuto qualche problemino fisico in carriera: caviglia, tendine d’Achille, pubalgia. Spesso ha avuto anche qualche problema di movida con qualche viaggio di troppo che non è piaciuto al Barcellona. Bisogna vedere come impatta col calcio italiano che è diverso sia da quello brasiliano che da quello spagnolo, è un giocatore molto veloce di testa e di piede quindi non penso avrà troppi problemi di ambientamento”.
I tifosi del Barcellona sono infuriati per questo scambio: com’è entrato Arthur nel cuore dei tifosi blaugrana?
“Giocando molto bene a calcio fondamentalmente. Spesso i tifosi fanno valutazioni superficiali, perchè al Barcellona arriva Pjanic che è un giocatore importante. Non ti nascondo che però Arthur ha conquistato anche me quando l’ho visto la prima volta al Gremio perchè è un giocatore forte, tratta molto bene il pallone ed è sempre al centro della manovra offensiva. Parliamo di un giocatore forte: è stato titolare al Barcellona ed è pur sempre il regista del Brasile”.
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