Medhi Benatia, difensore oggi in forza alla squadra qatariota dell’Al-Duhail, si è collegato con gli studi di Sky a cui ha raccontato molti aneddoti sulla sua carriera e anche riguardo la sua avventura alla Juventus:
IL CAPITANO DELLA SUA CARRIERA
Totti non parlava tanto nello spogliatoio mentre Di Natale era un esempio da seguire ma il “mio capitano” è sicuramente Buffon, una leggenda che ha vinto tutto quello che poteva. Prima della partita parla sempre, ha un amore incredibile per la Juventus.
NAPOLI JUVENTUS 0-1
Che ricordo ho della partita contro il Napoli? Gli azzurri stradominavano e io tenevo la difesa da solo dopo l’infortunio di Chiellini: se vincevano 4-0 nessuno poteva dire nulla. All’ultimo minuto l’arbitro mi ha detto che mi guardava e non dovevo usare le mani: Albiol mi è passato davanti e Koulibaly ha segnato. Non ho dormito per tre giorni e non parlavo durante gli allenamenti. Contro l’Inter non ho giocato e sono stato malissimo: mi chiedevo “ma Allegri ha visto la partita contro il Napoli? Ha fatto fuori solo me“. Mi sono sentito tradito, come se avessi perso la partita da solo.
IL RIGORE DI VAZQUEZ CONTRO IL REAL MADRID
Il match contro il Real Madrid è stato strano. All’andata guardavo Pjanic in tribuna e gli dicevo “è finita” ma poi la vittoria della Roma con il Barcellona ci ha convinti. Fu una partita pazzesca ma poi, su una deviazione di Cristiano, Chiellini è uscito su un centrocampista e c’era Vazquez da solo. Cerco di anticiparlo, lui controlla col petto e cade. Non si dà un rigore così all’ultimo secondo, deve essere netto. Non voglio fare polemica ma a Madrid succedono spesso queste cose, come è accaduto al Bayern Monaco, è stato un momento difficile.
LA PARTITA MIGLIORE
La partita più bella è stata la finale con il Milan: ho fatto doppietta e abbiamo portato a casa la Coppa Italia.