ESCLUSIVA SJ – Giletti: “Il calcio e il Paese devono ripartire”

Massimo Giletti, giornalista e conduttore televisivo, è stato contattato in esclusiva dal nostro Simone Nasso, per parlare dell’eventuale ripresa del campionato di Serie A e, più in generale, del delicato momento che sta vivendo il nostro Paese.

Qualche ora fa il Ministro Speranza, accodandosi al mondo della scienza, ha dichiarato che, a parer suo, il calcio è oggi l’ultima delle priorità, e che quindi è molto difficile ipotizzare una ripresa del campionato. Gravina, solo ieri sera, ha dichiarato il contrario. In generale, cosa ne pensa di questo dibattito, che talvolta si è trasformato in un vero e proprio scontro – si pensi, a tal proposito, allo scambio di battute tra Diaconale e Giovanni Rezza – tra mondo del calcio e mondo della scienza?

Non amo le dittature, né della scienza, né dei poteri occulti, che manovrano le decisioni dei vari sistemi di potere. Il calcio deve ripartire. Da un punto di vista economico ha un peso importante nel nostro PIL. Capisco che eticamente, in questo momento, i problemi siano altri, ma non riuscire a capire che si deve, prima o poi, ripartire come Paese, convivendo con il virus e garantendo sicurezza ai giocatori e alle persone che hanno a che fare con loro, mi sembra non voler percepire una realtà evidente. Io rispetto gli esperti, poi qualcuno mi chiederà quali esperti? Anche perché, in questo periodo, ho sentito dire tutto e il contrario di tutto da parte delle stesse persone. Ho ancora nei miei occhi domenica 2 febbraio, quando Burioni, da Fazio, parlò di rischio zero per l’Italia, e sorrideva quando parlavano di mascherine. Quando Fazio gli ha detto “ma c’è gente a Milano che va in giro con le mascherine”, lui ha sorriso e ha risposto “forse sarà per l’inquinamento”. Tutto questo quando evidentemente, purtroppo, il virus già circolava in Italia. Quindi, dico io: rispetto tutti, ma siamo quasi a maggio, ed essendo quasi a maggio credo ci sia la possibilità di provare a ripartire, perché se dobbiamo sempre e solo subire non ne usciremo.

Un ricordo, un aneddoto che ancora oggi la emoziona quando ripensa alla sua passione per la Vecchia Signora.

Ne ho vissuti tanti. Beh, forse un Juventus-Perugia 2-2 (stagione 2002/2003), dove la Juventus ha poi conquistato lo Scudetto. Ho ancora le fotografie: aver vissuto a bordo campo quella partita, al fianco di Lippi prima, poi dietro la porta di Buffon e infine negli spogliatoi, penso che sia un ricordo straordinario. Però, quella stretta di mano a Boniperti negli spogliatoi, quando ero bambino, a fine anni ’60, durante un Juventus-Palermo di Coppa Italia… beh, entrare da piccolo in uno spogliatoio e vedere questi giganti rimarrà per sempre nei miei occhi.

Simone Nasso

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