Le statistiche lo presentano come un talismano, cui titolarità rende la Juventus imbattibile. Il campo inizia a rendere giustizia all’indiscutibile talento di Adrien Rabiot. L’ex Psg non ha avuto da subito vita facile a Torino, consapevole di doversi ritagliare un posto a centrocampo dopo mesi di inattività. Il proprio compagno di squadra e connazionale Blaise Matuidi aveva assicurato che ben presto Adrien si sarebbe ambientato, mentre i tifosi più frettolosi già marciavano verso una severa bocciatura. Nel corso delle ultime partite, Rabiot è riuscito a mostrare una crescita continua e costante, ma quella di ieri sera contro la Fiorentina è apparsa la gara della definitiva consacrazione. Quantità e qualità, mostrate per la bellezza di 88 minuti in una metà campo ostica come quella viola. Il centrocampista francese, ieri più che mai, è apparso tecnicamente maturo, bravo in ambo le fasi di gioco e fondamentale per il raggiungimento dei tre punti.
Quest’anno i centrocampisti della Juventus segnano poco, ormai è risaputo, questo perchè il gioco di Sarri comporta molto più palleggio e diminuisce di conseguenza gli inserimenti delle mezz’ali. Tuttavia, il tridente basso composto da Pjanic, Bentancur e Rabiot sembra non senta troppo la mancanza del goal. Il mister chiede loro di donare supporto agli attaccanti giocando quanti più palloni possibili, concedendo loro l’onere del goal, formando quasi un collante fra il reparto difensivo e quello offensivo. La prestazione di Rabiot contro la Fiorentina non è stata che l’emblema di quanto chiesto nel corso di questi primi mesi in bianconero da mister Sarri. 5 dribbling riusciti su 5 tentati, grinta, fisico ed intelligenza tattica: la Juventus sta lentamente scoprendo le doti del vero “Duca”.
Alessandro Zanzico
This post was last modified on 3 Febbraio 2020 - 00:33