Juventus-Fiorentina e penso a Gonzalo Higuain

Domenica, alle ore 12.30, all’Allianz Stadium di Torino si giocherà Juventus-Fiorentina, una partita storicamente importante per entrambi i club.

Da qualche anno, quando penso a questa sfida, nella mia testa risuona costantemente un nome, quello di Gonzalo Higuain.

Era la prima giornata del campionato 2016/2017, e il calendario si era divertito a mettere in programma fin da subito un “match di cartello”.

Dopo una mezz’ora straordinaria degli uomini di Allegri, al minuto 37 arriva la rete di testa di Khedira, che raccoglie un perfetto cross dalla sinistra di Giorgio Chiellini. Poi, nella ripresa, la momentanea beffa: al minuto 24, su un calcio d’angolo battuto da Ilicic, Alex Sando perde Kalinic, che di testa pareggia i conti.

L’entusiasmo dello Stadium, improvvisamente, si spegne. Ma da dove arrivava tutta quella euforia? Da ciò che era accaduto appena tre minuti prima. Al ventunesimo del secondo tempo, infatti, aveva fatto il suo esordio in bianconero un certo Gonzalo Higuain, da poco strappato al Napoli in un caldo pomeriggio di luglio. Il Pipita arrivava da un’annata semplicemente perfetta in azzurro (pur senza trofei), nel corso della quale aveva realizzato la cifra monstre di 36 goal in campionato.

Quanto ci mise l’attaccante argentino a realizzare la sua prima rete con la sua nuova maglia? Appena 8 minuti e 26 secondi. Alla mezz’ora della ripresa, Asamoah serve in area Khedira, che calcia d’istinto, ma viene murato da un ottimo intervento di Alonso. La palla, deviata dallo spagnolo, finisce sui piedi di Higuain, che da rapace dell’area di rigore la spinge alle spalle di Tatarusanu.

Il Pipita corre a festeggiare sotto la curva Nord, dimostrando fin da subito grande attaccamento a quei nuovi colori, lo Stadium è una bolgia: è l’inizio di una bellissima storia d’amore.

Simone Nasso

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