La Juventus annienta l’Udinese con una prestazione da manuale del calcio, per intensità, efficacia ed estetica. I friulani hanno opposto poca resistenza, e mancavano di alcuni elementi importanti, ma nel calcio nulla è scontato.
Buffon 6: politico. Praticamente uno spettatore non pagante: impegnato una volta sola da Nestorovski, si fa trovare pronto. La sua presenza serve solo ai fini delle statistiche: sono 665 presenze con la maglia della Juve. Fate voi.
Danilo 6.5: bene ovunque, ma oggettivamente le mansioni che è stato chiamato ad eseguire non erano chissà quanto complesse. Ci si aspetta di vederlo attestarsi su questi livelli su altri palcoscenici.
De Ligt 7: la palla dalle sue parti non arriva spesso, ma quando arriva difficilmente la lascia ai suoi avversari. A prescindere dal fuorigioco, quella palla avrebbe dovuto trattarla meglio. Poco male, resta una prestazione straordinaria.
Rugani 7: prestazione in linea con il suo compagno di reparto, il che costituisce un incoraggiante punto di partenza in vista della seconda parte di stagione. Colpisce un palo, ma avrebbe meritato il gol. Si spera, come detto per Danilo, di vederlo su questi livelli quando l’agonismo si alzerà.
Alex Sandro 6.5: vedi Danilo.
Bernardeschi 6.5: nel suo ruolo dimostra di trovarsi a proprio agio, anche se, forse per deformazione, tende sempre ad allargarsi piuttosto che ad inserirsi. Quando lo fa, però, si procura il rigore. Bene così. Per il futuro: maggiore cattiveria sotto porta.
Bentancur 7: detta bene i tempi, ma è anche poco pressato. Bentornato.
Rabiot 6.5: in costante crescita. Arma in più per il futuro (dal 70′ Ramsey sv ha il tempo per fare poco. Presenza utile a mantenere il ritmo).
Dybala 8: poetico in qualsiasi circostanza. Quando tocca il pallone si ha la sensazione che possa succedere sempre qualcosa. Qualcosa di magico, nello specifico. Il pallone per l’1-0 di Higuaín è una delizia, per la morbidezza e la precisione del tocco. Stesso discorso per il gol, sublime. Si muove su tutto il fronte d’attacco, non abbassando mai la qualità delle sue giocate. Nel secondo tempo concede a Costa – fratello di campo – il lusso di battere il secondo rigore, ‘risparmiandosi’ la tripletta. MVP senza dubbio (dal 75′ Pjaca sv: torna in campo con la Juve dopo quasi due anni, ma probabilmente sarà la sua prima e ultima presenza della stagione. Fa comunque tanto piacere rivederlo in azione).
Higuaín 7.5: sarebbe il migliore in campo, se non ci fosse Dybala. Doppietta annullata, ma importa poco. È determinante in ogni istante di gioco. La sua sintonia con ‘el diez‘ certifica un lavoro importante da parte di Sarri sulla tattica e sulla sua testa. Rigenerato.
Douglas Costa 7: quando parte dall’esterno, destra o sinistra che sia, nessuno può nulla. Ah, quelle gambe di cristallo… (dal 63′ Cuadrado 6 senza infamia e senza lode. Ha l’occasione del 5-0 sul piede sbagliato e la calcia fuori).
Sarri 7: la Juve di stasera è stata straordinaria, pur senza Cristiano Ronaldo. Vero è che l’avversario non ha opposto più di tanto resistenza, ma la qualità del gioco, e finalmente il cinismo, la cattiveria e la concretezza, la dicono lunga su un processo di crescita costante, come quello di alcuni giocatori.
Udinese (5-3-2): Nicolas 5; ter Avest 5, Opoku 4.5, De Maio 4.5, Nuytinck 4.5, Sema 5 (dal 63′ Stryger Larsen 5.5); Barak 5.5, Walace 4.5 (dal 74′ Fofana 6), Jajalo 5; Teodorczyk 4.5 (dal 45′ Lasagna 5.5), Nestorovski 5. All. Gotti 5
This post was last modified on 16 Gennaio 2020 - 15:45