Sì sa, Natale è quel periodo dell’anno dove sognare è lecito, o almeno è più semplice. Dove avvengono piccole scintille tra l’oscura quotidianità di una vita che ci mangia. Ecco, non serve un miracolo, ma una sola scintilla.
Questa estate la Juventus ha ingaggiato il giovane centrale olandese De Ligt, dopo una stagione straordinaria con la maglia dell’Ajax; stagione in cui aveva eliminato proprio la Juventus dalla Champions con un gol all’Alllianz. Un giocatore di grande prospettiva, completo, con visione di gioco, tempismo, atleticità e un grande stacco in area di rigore. Un investimento importante per un futuro roseo, per quello considerato, anche attualmente, il miglior giovane difensore in circolazione.
AMBIENTAZIONE, CRESCITA E POI…PANCHINA
Un climax difficile da spiegare quello di De Ligt: calatosi subito nella realtà bianconera, a causa dell’infortunio di Chiellini, l’ex Ajax diventa titolare inamovibile ben presto. All’inizio, come era lecito aspettarsi, sono tante le difficoltà: ancora fuori condizione e lontano dagli schemi tattici italiani, Matthiijs commette qualche ingenuità di troppo, specie con le braccia nella propria area di rigore. È ruvido, spesso fuori tempo, confuso. La critica lo massacra. Sarri e compagni continuano a difenderlo.
Poi la scintilla, quella luce che può cambiare tutto, persino una vita. È Torino-Juventus la partita della svolta: il fato vuole che De Ligt decida il derby, dopo una prestazione assolutamente impeccabile in fase difensiva. Da quel momento in poi sarà il centrale ammirato la passata stagione. Bravo Sarri ad aspettarlo, bravi i compagni ad aiutarlo nell’inserimento in un campionato tatticamente difficilissimo.
Terza fase di questo ciclo è la panchina. Già, proprio così: quando De Ligt stava scolpendo la propria definizione di certezza per la Juventus, ecco Sarri dipingere, secondo schemi degno del miglior Dalí, Demiral, rispolverato dalla panchina. A finire su quest’ultima è il ragazzo prodigio. Ora, Sarri-senza dubbio- conosce meglio qualsiasi dinamica tecnico-tattica e avrà tutte le ragioni di questo mondo… ma De Ligt servirebbe a questa Juventus. La classe, il tempismo, la visione. Certo, deve crescere, è un talento da coltivare, che va anche aspettato. I bianconeri non devono cadere nel tranello della voracità del tempo che divora chiunque, specialmente i giovani. De Ligt deve esplodere con la maglia della Juventus, può diventare con questa maglia il miglior centrale del mondo ed uno dei migliori di sempre. Col lavoro, con la costanza, seguendo i consigli di Sarri e di compagni come Chiellini e Bonucci. D’altronde Paratici ci ha scommesso sin da subito, osservandolo minuziosamente. E le prestazioni prima della panchina rendono onore al ds di Madama. Passo dopo passo, Matthijs, perché serve luce al futuro della Juve. E potresti essere proprio tu.
This post was last modified on 27 Dicembre 2019 - 08:17