La sconfitta in Supercoppa italiana contro la Lazio ha messo in risalto alcune problematiche della Juventus che, “per colpa” degli ottimi risultati ottenuti fin qui, sono rimaste un po’ all’oscuro. I biancocelesti sono la squadra più in forma d’Italia, hanno vinto le ultime 10 partite non mollando mai, andando a spingere in porta anche l’ultimo pallone dell’ultimo secondo (vedi Sassuolo e Cagliari) di gioco con voglia e volontà di portare a casa il risultato. E’ questo quello che manca oggi alla Juventus: non sente più l’odore del sangue della preda una volta azzannata, non ha la cattiveria che avrebbe dovuto avere di chi ha perso contro gli stessi avversari solo quindici giorni fa.
Anche la partita di domenica ha dimostrato che i bianconeri di questo inizio di stagione (con alcune eccezioni come le gare con Atletico, Napoli, Inter e Sampdoria) svolgono partite piatte, senza reagire ai colpi che incassano e senza affondare il colpo quando ce n’è bisogno lasciando aperto il risultato: non a caso in sole 5 occasioni su 24 sfide la Juve ha vinto con più di un gol di scarto. Questa mancanza di saper accelerare il ritmo durante le gare è un problema che alla lunga può diventare molto importante, soprattutto in Europa dove in un match ci sono partite nelle partite in cui bisogna saper attendere ed attaccare con ferocia.
Douglas Costa è l’unico nella rosa della Juventus capace di cambiare ritmo alla squadra con le sue accelerazioni e serpentine. Da titolare o da subentrante poco importa (vedi la cavalcata contro il Napoli sul gol di Danilo o la rete della vittoria a Mosca), il brasiliano sa dare quel brivido in più alla manovra bianconera e, ad oggi, è mancato moltissimo. Non è un caso se Maurizio Sarri lo aveva definito come uno dei giocatori più importanti ad inizio stagione: la Juventus era nata col 4-3-3, poi il suo infortunio di Firenze ha fatto rimescolare le carte alla Continassa stravolgendo i piani del nuovo tecnico.
Sotto il proprio albero di Natale, Maurizio Sarri vorrà trovare un Douglas Costa sano. I 298′ giocati finora tra Serie A e Champions League sono davvero troppo pochi per un giocatore del suo calibro, sempre martoriato da infortuni poco gravi ma che gli hanno negato la regolarità nella propria carriera. Il 2020 deve essere l’anno del suo riscatto, com’è già successo nel 2018 quando da gennaio a maggio fece registrare 6 gol e 10 assist tra Serie A, Champions League e Coppa Italia dopo un inizio di stagione difficile.
This post was last modified on 24 Dicembre 2019 - 12:39