Il ruolo del portiere, si sa, è sempre stato delicatissimo, specie se nel calcio attuale. Nell’era dei social network risulta sempre più semplice passare da eroe a colpevole agli occhi dei propri tifosi, anche nel giro di pochi istanti. Si è ormai perennemente pronti ad innalzare in paradiso i propri beniamini quando tutto gira per il meglio, così come si è altrettanto disposti a gettar loro fango addosso nei momenti più bui.
È stato il caso di Gianluigi Buffon, protagonista di uno sfortunato errore avvenuto in occasione della gara disputata ieri contro il Sassuolo. L’estremo difensore bianconero è stato mediaticamente massacrato per aver causato un goal facilmente evitabile, non riuscendo a tenere fra le braccia una conclusione piuttosto telefonata. Eppure, una delle ultime presenze in Serie A dello stesso Buffon era terminata in maniera totalmente diversa. Ricordiamo gli applausi, i tanti tifosi pronti a considerarlo ancora un portiere d’altissimo livello ed un’ottima riserva di Szczesny, se non addirittura un potenziale titolare. L’estremo difensore bianconero è stato meritatamente lodato per giorni interi in seguito allo strepitoso intervento su Santander allo scadere di Juventus-Bologna, parata grazie alla quale la Juventus riuscì a trovare i tre punti lo scorso 19 ottobre. Cos’è cambiato in questi 43 giorni? Assolutamente nulla, molto più semplicemente è la tolleranza di alcuni tifosi che, da alcuni anni, sembra essere scesa ai minimi termini.
Questo discorso non è esclusivamente legato ai sostenitori delle varie squadre, ma anche ad alcuni esperti del settore, pronti ad approfittarne per affermare che Buffon sia tornato alla sua Juventus solo ed esclusivamente per “rubare” dei record (che comunque meriterebbe più di chiunque altro) da aggiungere al proprio palmares, ignorando completamente altre centinaia di ragioni plausibili. Quando gioca bene, però, tutto cambia ed ecco che viene considerato un buon vice. L’errore sul tiro di Caputo è a dir poco evidente, nessuno può negarlo, ma ciò non toglie che ogni calciatore (portiere o attaccante che sia) possa anche sbagliare. Forse anche un bambino della scuola calcio avrebbe evitato il secondo goal del Sassuolo, ma potremmo mai paragonare i due interpreti? Inutile rispondere. Guai a giudicare un atleta basandosi esclusivamente su una giornata no, magari facendo pesare più un banale errore che una prodezza.
“Purtroppo anche questo è il calcio” risponderebbero in molti, ma sarebbe stato anche il caso del giovane Turati, eroe di giornata, nel caso in cui l’innocua conclusione di Ramsey fosse finita in goal dopo un errore praticamente identico a quello commesso pochi minuti prima da Buffon. Sbagliare si può, nel mondo del calcio, così come in ogni altro sport, e così come nella vita. Stesso discorso vale per tantissimi altri calciatori, per troppo tempo nell’occhio del ciclone. Strapagati? Sì. Umani? Anche.
Alessandro Zanzico
This post was last modified on 2 Dicembre 2019 - 21:30