La sfida all’Allianz Stadium con l’Atletico Madrid riaffiora dolci, dolcissimi ricordi nei tifosi juventini. Non si può non tornare con la mente allo scorso 12 marzo quando l’impossibile diventò possibile, quando Cristiano Ronaldo si mostrò per la prima volta ai supporter bianconeri per ciò che è davvero in Champions League, quando la Juventus scrisse una pagina recente della propria storia rimontando il 2-0 rimediato nella partita del Wanda Metropolitano.
Quella partita resterà per sempre una delle più belle mai giocate della Juventus di Massimiliano Allegri, e soprattutto resterà per sempre una delle più belle mai giocate da Federico Bernardeschi. L’ex giocatore della Fiorentina era indemoniato: una furia per agonismo ed intensità, capace di spaccare la partita con la sua prepotenza fisica. E’ impossibile dimenticare quella cavalcata a dieci minuti dalla fine, quando tutti erano stremati per le energie spese sul campo ma lui con la forza della disperazione partì dalla propria metà campo, si trascinò dietro anche il neo entrato Correa e fece quello strappo a dir poco clamoroso grazie al quale si procurò il calcio di rigore decisivo che Cristiano Ronaldo segnò.
Sembrava essere la partita di un nuovo inizio di carriera per Bernardeschi, quella partita che ti porta a giocare ad uno step superiore per mentalità e la credibilità nei propri mezzi. Sembrava essere, appunto. Perchè da quella partita la carriera del numero 33 bianconero è svoltata in maniera negativa: sarà forse per la troppa pressione che non è riuscito a reggere, sarà forse per le troppe aspettative che si sono create intorno a lui ma da quel 12 marzo scorso Federico Bernardeschi ha avuto un’involuzione inspiegabile. E’ diventato l’ombra di se stesso, probabilmente è scattata in lui una questione mentale che lo blocca e gli fa sbagliare anche le cose più elementari.
Secondo le ultime indiscrezioni Aaron Ramsey dovrebbe prendere il suo posto sulla trequarti alle spalle di Higuain e Cristiano Ronaldo. Se fosse così, sicuramente ci sarà spazio per Federico nella ripresa: rivendendo quelle maglie dell’Atletico Madrid chissà che possa scattare in lui la scintilla che lo farà tornare indietro di 8 mesi e gli farà svoltare in positivo la carriera.
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