Cristiano Ronaldo e Douglas Costa assenti per infortunio, Bernardeschi visto più come un centrocampista, Cuadrado tenuto a riposo in panchina (per poi subentrare al posto di Danilo). Tutti questi fattori hanno fatto sì che mister Maurizio Sarri potesse rinunciare, per la prima volta dopo cinque partite, al collaudatissimo 4-3-3. Le numerose assenze hanno costretto il tecnico ex Napoli e Chelsea a variare il proprio modulo preferito, rinunciando alle ali ed inserendo due punte, supportate da un trequartista. Il 4-3-1-2 ha funzionato ed ha donato agio al numero 10 della Juventus, Paulo Dybala, troppo spesso impiegato in ruoli non suoi come il falso 9 o l’esterno d’attacco. La Joya, lanciato come seconda punta, è apparso frizzante e libero di vagare nelle zone di campo che più gli aggradano, supportando al meglio Gonzalo Higuain. Il trequartista al fischio d’inizio è stato Aaron Ramsey, dopo decine di partite in cui ha vestito i panni di una mezz’ala. L’innesto di un trequartista, in futuro, potrebbe concedere maggior spazio anche a Federico Bernardeschi, non idoneo al ruolo di vice Douglas Costa. Un esperimento a gara in corso ha visto militare sulla trequarti offensiva anche Adrien Rabiot, forse però maggiormente a suo agio in una posizione più vicina alla cabina di regia che all’area di rigore avversaria. Ad ogni modo, la Juventus ha i calciatori ideali per un 4-3-3, ma ha anche quelli idonei ad un 4-3-1-2, un’alternativa preziosa per mister Maurizio Sarri.
Alessandro Zanzico
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