Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha parlato ai microfoni di Radio24 sul tema del razzismo dilagante negli stadi italiani.
Zoro fu il primo calciatore vittima di episodi di razzismo in campo (in una partita contro l’Inter del 2005, n.d.r.) e dopo 15 anni e siamo ancora allo stesso punto. C’erano nazioni che stavano peggio di noi su razzismo e violenza negli stadi ma hanno migliorato controlli e impianti: bisogna mettere in condizioni le società di utilizzare le tecnologie che permettono di controllare.
Tuttavia il numero 1 dello sport italiano è andato decisamente in controtendenza rispetto a quanto sostenuto ultimamente dalla maggior parte dei dirigenti sportivi:
Ognuna delle componenti del mondo del calcio deve fare un salto di livello, a partire dai dirigenti, dai calciatori, per esempio il giocatore che platealmente fa finta di ricevere un fallo. Quella è una cosa gravissima. Se un tifoso fa buu a un giocatore di colore sbaglia, ma è ancora più sbagliato che chi guadagna tre milioni di euro si lasci cadere in area prendendo un rigore che il VAR non riesce a togliere.
Tuttavia qualche ora dopo, durante una presentazione al Foro Italico di Roma, il dirigente ha rettificato quanto dichiarato in precedenza:
Se un giocatore si butta in area e fa finta di niente sbaglia, ma non dico che questo comportamento sia peggiore di chi fa cori razzisti. Rilevo tuttavia che ogni attore protagonista deve fare la sua parte nel modo eticamente migliore, compresi i tifosi, che non devono esprimersi in modo sbagliato, becero, volgare e villano.
Malagò ha però terminato con un riferimento alle parole di Antonio Conte, che aveva sostenuto come alcuni giornalisti incitassero all’odio, sostenendo che a suo parere in alcune trasmissioni televisive o su internet alcuni opinionisti sono “un po’ troppo tifosi“.
This post was last modified on 19 Novembre 2021 - 10:30