La Juventus è stata finora autrice di un mercato in entrata ineccepibile: oltre agli acquisti a parametro zero di Rabiot e Ramsey, a cui si aggiunge il gradito ritorno di Buffon, la Vecchia Signora è riuscita ad aggiudicarsi il difensore più ambito dell’ultimo anno, Matthijs De Ligt, e a piazzare altri due colpi per il futuro prossimo, Merih Demiral e Luca Pellegrini.
Tuttavia nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una serie interminabile di indiscrezioni sugli esuberi bianconeri, a causa delle restrizioni imposte dalla lista da presentare per la prossima Champions League, composta da 21 giocatori più 4 cresciuti nel club (tra questi il solo Pinsoglio è eleggibile).
Il primo a partire è stato Leonardo Spinazzola nello scambio che ha portato Pellegrini dalla Roma in bianconero; quest’ultimo è già a Cagliari dove nella giornata di domani firmerà il contratto annuale con la compagine sarda, a cui verrà girato in prestito secco. Il secondo è stato Moise Kean, che poteva essere inserito tra i giocatori del vivaio bianconero: al di là di alcune intemperanze caratteriali e di un necessario rinnovo contrattuale che stentava a decollare, la sua cessione si è resa necessaria per l’evidente difficoltà di operarne altre. Tale sensazione è stata rafforzata dallo scambio Danilo-Cancelo con il Manchester City, rifiutato solo due mesi prima da Paratici.
Veniamo quindi al tasto dolente dell’attualità. Il bilancio trasferimenti della sessione odierna è ampiamente in attivo, ma l’odierno rapporto tra costi e ricavi è al 75%, superiore alla soglia considerata virtuosa del 70%. Inoltre l’attuale rosa bianconera consta di 27 giocatori, di cui necessariamente cinque non potranno far parte della lista Champions.
Due di loro li conosciamo già: Mattia Perin e Marko Pjaca rimarranno in bianconero fino a gennaio, quando si saranno completamente ristabiliti dai rispettivi infortuni. Altri tre dovranno per forza essere ceduti, o correranno il rischio di essere messi ai margini della squadra. Il primo indiziato è sicuramente Daniele Rugani, che non ha preso parte alla tradizionale sfida di Villar Perosa ed è stato trattato da Paratici con Arsenal e Wolverhampton, prima di essere accostato insistentemente a Monaco, Barcellona e soprattutto Roma.
A centrocampo la situazione è invece più complessa. Se all’inizio dell’estate Sami Khedira sembrava ad un passo dall’addio, le ultime settimane lo hanno completamente rigenerato e Sarri conta fortemente su di lui. Chi rimane in bilico è soprattutto Blaise Matuidi, che fa gola a Monaco e Paris Saint Germain per via del suo costo contenuto da un contratto in scadenza nel 2020. La conferma di Khedira può tuttavia portare ad un’uscita a sorpresa, quell’Emre Can che ha giganteggiato nel ritorno contro l’Atletico ma che ha fatto vedere la sua qualità solo a sprazzi: per lui si parla di un’offerta del Bayern Monaco, che lo aveva corteggiato ancora prima del suo arrivo a Torino.
In attacco tutto dipenderà dalle occasioni di mercato. Higuain probabilmente resterà, mentre si potrebbe concretizzare l’uscita di Mandzukic (Borussia Dortmund o Eintracht Francoforte, ma nelle ultime ore si è fatta largo la suggestione Milan). Dybala invece partirà solo in seguito ad un’offerta irrinunciabile da parte del PSG, superiore a quanto messo sul piatto dal Tottenham qualche settimana fa (60 milioni di euro).
Resta un ultimo nodo da dirimere: se la Juventus mettesse a segno un altro colpo servirà un’ulteriore cessione per far rientrare tutti i big nella lista Champions. La sua composizione tuttavia non ha slot obbligatori per ruolo (oltre ovviamente ai due portieri), pertanto l’uscita di un attaccante potrebbe permettere ad un centrocampista di rimanere; lo stesso vale per un difensore e così via. A Sarri e Paratici l’arduo compito di trovare il bandolo della matassa tra bilancio, mercato ed esigenze tecniche della squadra.
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