ReLive | Danilo in conferenza stampa: “Voglio rendere la Juve più brasiliana. Devo ispirarmi a Dani Alves”

Ci siamo! Inizia in questo momento conferenza stampa di presentazione del neo arrivo, in casa bianconera, Danilo. La presentazione prevista per le ore 14.30 è iniziata con qualche minuto di ritardo. Restate collegati con noi per scoprire meglio sapere le prime parole del nuovo terzino brasiliano della Juventus.

Le prime impressioni: “Sono ottime, ho incontrato tutti quelli che lavorano per il club ed è stato un benvenuto clamoroso. Mi sto sentendo bene sin dal primo giorno, con queste sensazioni darò tutto”.

Alex Sandro: “Ho parlato più volte conAlex Sandro durante la trattativa, è stato molto importante per me e mi ha dato molte informazioni sul club. È sempre un piacere essere con lui, siamo molto vicini. Sarà fondamentale da qui in avanti.”

Sarri: “Ha uno stile particolare, è un allenatore a cui piace comandare il gioco, lo abbiamo visto al Chelsea. Non penso di avere difficoltà con lui, proverò ad interpretare le sue richieste. In Italia la fase difensiva è molto importante, ho 28 anni e sono aperto all’apprendimento ogni giorni di allenamento.”

Cristiano Ronaldo: “Ho parlato anche con lui, abbiamo scherzato sul numero 7. Volevo prenderlo io ma era già occupato… Mi ha detto che la Juventus è un club magnifico.”

Juventus in passato: C’erano stati dei discorsi, credo che le cose accadano al momento giusto. Le cose non sono andate in passato ma questo è l’attimo giusto. Farò di tutto per sentirmi a casa e fare il meglio”.

Dani Alves: “Tutti i terzini, me compreso, devono ispirarsi a quel oche ha vinto e fatto lui. Ha grande competenza. La cosa divertente è che io ho affrontato la Juve in finale di Champions quando giocava lui e aveva una grande influenza. La Juve non è un club di grande tradizione brasiliana, proveremo a far cambiare le cose. Con Alex e Douglas proveremo a creare una Juve più brasiliana.”

Carriera: “Ogni momento è molto importante per costruirsi come atleta e persona, per formarti. Il Porto è stato un momento magico. Penso di essere arrivato nel momento giusto qua. L’esperienza è stata molto positiva, al di là delle partite”.

Sul numero di maglia. “Non c’erano molti numeri disponibili, il 13 ha una piccola storia, insieme agli amici e agli agenti. Credo nella numerologia, la 13 parla della morte ma rappresenta il contrario. Significa rinnovamento, quello che ci aspetta”.

Sulle discussioni con Sarri. “Ho parlato con lui, durante gli allenamenti, i primi giorni sono belli perché è tutto nuovo. L’allenatore ti trasmette cose che tu pensi di non aver mai visto. Mi ha chiesto di essere attento in fase difensiva, poi giocare libero”.

Ancora su CR7. “L’ho sentito molto motivato, molto felice. Mi ha lasciato soddisfatto, mi ha parlato molto bene del club, paragonandolo a una famiglia. Lo spogliatoio, lo staff… mi identifico con questo stile, penso sia l’aspetto più importante”.

Sulla Seleçao – “La Nazionale per me sarà sempre un mio obiettivo, finché gioco a livello per rappresentare il mio paese. La convocazione in nazionale dipende dal club, sono stato fuori dalla Copa America perché ho giocato poco. È stata una scelta giusta da parte di Tite. Spero che tutto questo mi porti nel progetto del Mondiale, ma prima giocare nel club, adattarmi, poi se arriverà la convocazione sarò molto felice”.

Sulla propositività – “In Italia c’è la caratteristica di un calcio molto tattico. Noi difensori dobbiamo essere al 100% ogni partita, sotto questo aspetto l’allenatore può aiutarmi molto. Quando non commenti errori le chance di vincere sono molto più alte”.

Sugli obiettivi. “So cosa significa la Champions League. Dobbiamo affrontare ogni competizione e ogni partita con la stessa serietà. Mai visto un club vincente che misura le partite diversamente”.

Su Torino. “Ho avuto solo un giorno libero, domenica. Per ora ho sentito molto caldo”.

Su Sarri e Guardiola. “Io non voglio fare confronti, ogni tecnico ha le sue specialità, particolarità. La linea è molto simile, per lo stile di gioco e per quello che chiedono durante la partita. Per me è molto positivo. Non sei un grande allenatore solo in campo, Sarri ha un bel modo di passare le proprie idee”.

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