Cristiano Ronaldo non è solo gol, è soprattutto leadership

Alla fine del match di Inter-Juventus, Massimiliano Allegri ha rilasciato un particolare dettaglio sulla serata di Cristiano Ronaldo: “Prima del gol si era arrabbiato, ha avuto una reazione importante e da li in poi ha giocato un’altra partita“. Lo Scudetto era già vinto, le motivazioni potevano mancare un po’ meno per tutta la squadra nonostante l’avversario di spessore, eppure CR7 ha sempre spronato i suoi compagni a dare molto di più rispetto a quanto stavano facendo. Un copione già visto da almeno un mese e mezzo a questa parte, con l’apice dell’accaduto nello scorso Juventus-Ajax.

Nel secondo tempo il popolo ha seguito il suo Re offrendo una prestazione decisamente migliore e, non a caso, Madama è riuscita a trovare il pareggio col fenomeno portoghese. Ronaldo non poteva scegliere un palcoscenico migliore per realizzare la sua 600° rete in carriera con i club con cui ha giocato: nel teatro maestoso di San Siro, contro l’Inter per evitare una sconfitta che poco avrebbe contato ma con la quale si è salvato l’onore. E poi che gol! In questo mondo solo quell’uomo col 10 sulle spalle in maglia del Barcellona sarebbe riuscito a farne uno simile per rapidità d’esecuzione, precisione e visione degli spazi. Un capolavoro assoluto.

Cristiano Ronaldo è andato alla Juventus per riportare a Torino quella Coppa ma non solo: la sua leadership, la sua voglia di vincere, il suo carisma devono far fare un ulteriore step alla mentalità vincente dei bianconeri. Non è un processo semplice, ci vorrà del tempo, l’importante è farsi trovare pronti a marzo prossimo quando la Champions League entrerà nel periodo decisivo.

Michele De Blasis

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