Signore e signori, Daniele Rugani

Non è facile essere Daniele Rugani.
Uno da sempre etichettato come il difensore del futuro che però per lui non sembra mai arrivare.
Merito di un Chiellini che migliora con il passare delle primavere che però alla vigilia della partita più importante in questo momento della stagione gli regala una occasione che Daniele attendeva da tantissimo.
E così dal possibile trasferimento in estate al Chelsea di Maurizio Sarri, al rinnovo di qualche settimana fa e la possibilità di poter giocare un quarto di finale di Champions League da protagonista assoluto.

Ajax-Juventus, Rugani supera l’esame

Nonostante una Juventus non proprio all’altezza del suo nome contro i giovani rivali olandesi, tra tutti spicca proprio la prestazione di Rugani.
Letteralmente perfetto in ogni suo contrasto, in ogni marcatura e chiusura preventiva quando il centrocampo non faceva filtro.
Alla vigilia in molti hanno cerchiato in rosso il suo nome come l’anello debole della retroguardia della Vecchia Signora.
Ebbene Daniele questa sera ha giganteggiato e primeggiato anche rispetto ai suoi compagni di reparto.
Non era affatto semplice marcare un Tadic ispiratissimo.
Tentare di anticipare le verticalizzazioni perfette di De Jong e provare ad arginare le sgaloppate di un terribile Ziyech e di un inviperito Neres.
Eppure all’esame più importante della sua carriera Daniele Rugani viene promosso a pieni voti.
Sempre preciso, mai falloso e con una calma da veterano vero.
Anche nei momenti di difficoltà ha tenuto i nervi saldi e rassicurato una Madama che stava soffrendo terribilmente un Ajax che fa della corsa e della qualità i suoi cardini di gioco.

Rugani, i numeri in Champions

Classe 1994, l’ex centrale dell’Empoli ha giocato questa sera alla Johan Cruijff Arena la sua partita numero 8 in Champions League.
Ma l’aspetto principale che deve far ragionare è che Ajax-Juventus è la prima presenza di Daniele Rugani nella massima competizione europea nella fase ad eliminazione diretta.
84 invece le partite complessive con la maglia della Juventus.
Pensate che De Ligt, anche questa sera mostruoso, all’età di appena 19 anni non solo è il capitano più giovane della storia dei lancieri ma ha già collezionato oltre 100 presenze con il club olandese.
E le sue presenze tra Champions League sono già 14.
Dati che la dicono lunga sulla differenza di pensiero tra il calcio nostrano e quello orange.
A prescindere da tutto questa sera la Vecchia Signora esce con un pareggio non poi così negativo e con una certezza in più.
Signore e signori, Daniele Rugani.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie