Juventus Women – Fiorentina, il calcio femminile è uno spettacolo per tutti

Il calcio femminile in Italia ha avuto in passato lo stesso interesse che poteva avere un programma televisivo delle quattro di notte (e spesso si tratta di repliche di repliche di cose che andavano in onda negli anni ’80). Spesso è stato defraudato da eccellenti esperti e menti divinamente intellettuali con commenti del calibro: “Ma tanto sono tutte lesbiche” oppure “Sono scarse” o ancora “Ma sanno tirare in porta?”

LE SCONOSCIUTE DIFFICOLTÀ DEL CALCIO FEMMINILE

Chi non segue il calcio femminile non sa cosa c’è dietro a questo movimento. Ci sono atlete che devono cercarsi un lavoro part time per riuscire a pagare l’affitto, anche se giocano in Serie A. Devi scegliere se andare agli allenamenti o al lavoro, e la scelta non è così scontata. Anche perché il calcio della Serie A italiana femminile è ancora considerato uno sport dilettantistico, di conseguenza le atlete non possono godere degli stessi diritti che hanno dei dipendenti, nonché di chi gioca a calcio come professione.

Si disputano partite in campi polverosi, magari recintati con le stesse reti che usano i contadini per ingabbiare il pollaio. E a guardare dagli spalti ci sono giusto mamma e papà, un po’ come quando si è piccoli. Solo che non si è piccoli per sempre, ed è lecito sperare un giorno di avere più occhi attorno a sé.

L’INIZIO DELLA SVOLTA

Cos’è successo oggi? Un successo, appunto. Ma questo si poteva immaginare: prima ancora del risultato, del possibile +4 sulla Fiorentina e dell’ipoteca sul campionato, la vittoria è arrivata ad un Allianz Stadium pieno come se ci fosse l’altra metà bianconera, quella allenata da Massimiliano Allegri.

Il pubblico che applaude ed incoraggia, le bandiere che sventolano al cielo, lo speaker che annuncia i nomi e i tifosi che urlano il nome delle giocatrici. La ola. Il gol di Pedersen che libera la gioia dei presenti. Il fischio finale di Di Marco che fa esplodere la panchina bianconera. Ekroth e Bacic che sorreggono l’infortunata Salvai per permetterle di prendersi il saluto della Curva Sud. Sensazioni che una calciatrice, in Italia, da oggi può sognare.

Non è un punto di arrivo, ma di partenza: le prossime uscite delle ragazze di coach Guarino torneranno ad essere all’Ale&Ricky di Vinovo, dove hanno costruito la loro meravigliosa storia in questi due anni vincenti. Lo scorso anno non si sarebbero mai aspettate di giocarsi una partita in uno stadio così, con tanto pubblico. Ma era giusto sperarci.

Nel calcio femminile non si è mai stati vivi come in questo momento. In attesa che il ritorno mediatico dia i suoi frutti, e che le persone riescano ad imparare i nomi delle giocatrici, godiamoci queste piccole gioie e queste grandi giornate di sport.

Dario Lombardi

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