Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus ha raccontato alla Gazzetta dello Sport la sua avventura splendida alla Juventus. I ricordi n bianconero, il rifiuto al Milan e il commento su qualche ex compagno. Ecco qualche estratto dell’intervista:
MARCHISIO: “JUVE, SPLENDIDA AVVENTURA”
JUVENTUS – “La Juve è stata più di due terzi della mia vita: ero un bambino, non immaginavo nemmeno che fosse possibile realizzare un sogno così. È stata una splendida avventura”.
RESCISSIONE – “L’avventura in bianconero era terminata, ma il mercato stava chiudendo e pensavo che sarei rimasto. La società ha deciso di rescindere, per me non è stato facile. Con il senno di poi, visti i tanti infortuni avrei avuto spazio. Ma sarebbe stato sbagliato rimanere. Speravo in qualche possibilità in più, ma ho sempre messo il gruppo davanti al singolo”.
RICORDI – “Ho dato tanto, ma anche la Juve mi ha dato tanto. Non ho rimpianti. Nel calcio ci sono tanti modi per chiudere le storie. Sono stato fortunato. Ho perso due finali di Champions e un Europeo, ma sono felice di aver vinto 7 scudetti. Ricordo quando firmai il primo contratto con Andrea Agnelli, erano anni difficili. Gli dissi: “Spero che tu non voglia essere uno dei pochi presidenti che non ha vinto nulla, così come io non voglio essere uno dei pochi juventini a non aver vinto nulla”.
ALLEGRI – “Dopo l’infortunio aveva altre priorità. Gli chiesi fiducia e continuità, ma lui ha fatto altre scelte“.
MILAN – “Ho rifiutato due volte il Milan, sono sempre arrivate tante offerte anche dall’estero. Per me la squadra importante oltre alla Juve è sempre stata il Milan. Non sarei mai andato in un altro club italiano”.
DYBALA – “Paulo ha un dono naturale e mi spiace vederlo così lontano dalla porta. Ricordo la sua prima partita con la Juve, Supercoppa con la Lazio, entrò e gli dissi “Stai vicino all’area che segni’. Lui fece gol. Ha una facilità di tiro incredibile”.
RONALDO – “Lavora tantissimo, cura ogni aspetto della preparazione. È un esempio. Ha un fisico atipico per un calciatore, sembra più un centometrista”.
EX COMPAGNI – Vidal, Pogba, Pirlo, Marchisio: era il centrocampo più forte del mondo? “Gran bella sfida con quello del Barcellona. Avevamo tutto: estro, corsa e fisicità. Un onore giocare con loro. Avevamo la genialità di Pirlo, la mia esperienza, l’esuberanza di Vidal e la spensieratezza di Pogba”.
EX ALLENATORI – “Tutti gli allenatori alla Juve mi hanno lasciato qualcosa. Deschamps mi diede molti consigli, con Prandelli ho iniziato a segnare tanto. Ringrazio Antonio Conte non solo per ciò che mi ha insegnato sugli inserimenti ma per il carattere. Per me è stato una guida”.
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