Devastanti. Strepitosi. Emozionanti. Le gesta di Cristiano Ronaldo e della Juventus di Massimiliano Allegri sono state raccontate in tutte le salse ed entrano di diritto nell’epica della Champions League.
D’altronde, l’Atletico Madrid non era mai stato eliminato nella sua storia dopo aver vinto l’andata per 2-0 e la Juventus non aveva mai ribaltato tale risultato. Detto, fatto.
Ancora…
L’impresa, questa volta, è stata anche portata a termine. A Monaco di Baviera e a Madrid era sfumata negli istanti finali, mentre a Wembley i bianconeri ci erano riusciti.
La partita di martedì sera ha dimostrato, ancora una volta, i connotati mitici di questa squadra, che non muore letteralmente mai.
C’è un qualcosa di filosofico in questa Juventus e nella gestione di Max Allegri: ogni volta che si trova sull’orlo del baratro, con una mano pronta a spingerla nell’oblio, si riprende e sfodera prestazioni ai confini della realtà. È accaduto, oramai, così tante volte tra Champions League e campionato, che sembra quasi scontato.
Non serva più
Ed è forse questo uno degli aspetti di questa squadra da migliorare. Ci si potrebbe chiedere perché, per annichilire gli avversari e mostrare la sua vera potenza, debba prima avere degli schiaffi così forti da poter essere potenzialmente letali. La Juventus che ha battuto l’Atletico Madrid è una squadra strabiliante, che ha le carte in regola per battere chiunque.
Atteggiamenti remissivi e presuntuosi come quelli del Wanda Metropolitano non devono esserci più. L’impresa, portata avanti da Cristiano Ronaldo, dello Stadium deve essere un unicum e non un evento che ha necessità di ripetersi.
Dai quarti di finale, vietato sbagliare. Altrimenti, le imprese saranno sempre più difficili. Nonostante il Re.
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