Testa, gambe e cuore: la Juve non muore mai

La cattiveria di Chiellini. La spensieratezza di Spinazzola. La grinta di Emre Can. La voglia di Bernardeschi. La carica di Ronaldo. La determinazione di Dybala. La freschezza di Kean.
Come un dipinto dai colori più belli, la gara della Juve è composta da tante, tantissime sfumature, che hanno portato ad un capolavoro immenso: una rimonta inimmaginabile, una rimonta da sogno.

TESTA, GAMBE E CUORE

In pochi ci credevano. Alla vigilia la rimonta sembrava difficile, a tratti impossibile. Fare due gol all’Atletico Madrid, una squadra fisica, difensiva ma aggressiva nei momenti giusti, sembrava davvero difficile. Eppure la Juve ne ha fatti tre. Eppure la Juve ha rimontato.

I bianconeri sono scesi in campo portando ciò che a Madrid era mancato: determinazione, cattiveria e voglia di vincere, ma anche tanto cuore. Sì, perché certe gare si vincono soprattutto con il cuore, e la Juve stasera ne ha avuto davvero tanto. Dopo come era finita lo scorso anno a Madrid, dopo l’andata di questi ottavi, la squadra di Allegri aveva voglia di riscatto, voglia di dimostrare di che pasta è fatta, voglia di rivincita.

Il pubblico delle grandi occasioni ha scaldato l’ambiente, la squadra in campo ha fatto il resto con voglia e tantissima grinta. La gara l’ha fatta la Juventus, manovrando il gioco, scandendo i ritmi e colpendo nei momenti migliori. La squadra ha dimostrato maturità, lucidità ma soprattutto voglia di farcela, voglia di sfatare il tabù Champions e lasciarsi dietro le tante, troppe critiche.

Questa volta la Juve ha potuto contare su un fuoriclasse assoluto, uno che di queste partite fa il suo pane quotidiano: Cristiano Ronaldo. Il portoghese è sceso in cattedra e ha trascinato la Juve verso la vittoria con una tripletta che resterà nella storia bianconera. Non solo CR7 però: tutta la squadra ha giocato una gara memorabile, una gara da incorniciare, che ha portato ad un risultato inimmaginabile alla vigilia, una rimonta da sogno.

LA JUVE NON MUORE MAI

“La Juve non muore mai” aveva detto alla vigilia un maestro del calcio come Marcello Lippi. Chi la dava per spacciata, chi festeggiava prima di conoscere il verdetto del ritorno, si sarà dovuto ricredere. La Juve questa sera è stata davvero immortale, riuscendo a ribaltare un risultato già scritto.

La Juve questa sera ha dimostrato che “Fino alla fine” non è un semplice motto, ma uno stile di vita, un modo di affrontare ogni sfida. A chi la dava per morta, a chi credeva fosse spacciata, a chi aveva già sputato sentenze, la Juve ha risposto sul campo nel modo più incredibile e bello possibile: con un 3-0 che significa rimonta.

“Fino alla fine” vuol dire proprio questo: non smettere mai di sognare, di lottare, di sperare. Provare fino all’ultimo a regalare un sogno meraviglioso a chi questi colori li ama davvero, a chi questi colori li porta dentro, impressi sul cuore. A chi c’ha sempre creduto, nonostante tutto. Fino alla fine. Perché no, la Juve non muore davvero mai.

Josephine Carinci

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