Al momento del sorteggio degli accoppiamenti per gli ottavi di finale di Champions League avvenuto a Nyon, nel quartier generale della UEFA, quando la Juventus ha pescato l’Atletico Madrid nell’ambiente bianconero c’era già la consapevolezza di aver beccato un osso duro.
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La formazione allenata da Massimiliano Allegri nonostante il primo posto nel proprio girone – che in teoria le avrebbe dovuto garantire un sorteggio più agevole – è finita contro i Colchoneros, una squadra scorbutica che oltre ad avere grandi giocatori come Antoine Griezmann e il capitano Diego Godìn, può contare su organizzazione di gioco e un temperamento di ferro forgiato a sua immagine e somiglianza dal tecnico Diego Pablo Simeone.
I primi 90 minuti della sfida tra Atletico Madrid e Juventus hanno visto prevalere in maniera abbastanza netta la squadra spagnola: tra le mura amiche del Wanda Metropolitano (che sarà anche lo stadio in cui verrà disputata la finale di Champions League del 1° giugno 2019, una circostanza che naturalmente costituisce una forte motivazione aggiuntiva per i biancorossi) i madrileni hanno vinto 2-0.
La partita, dopo un primo tempo terminato a reti bianche, si è sbloccata nel quarto d’ora finale di gioco e a risolverla non sono stati i tanto attesi Diego Costa o l’ex bianconero Alvaro Morata, subentrato nella ripresa, bensì i due centrali difensivi Jose Jimenez e Diego Godìn (peraltro entrambi colonne della nazionale dell’Uruguay). Eppure, La pericolosità dei centrali dell’Atleti sulle palle inattive è cosa ben nota e la Juve avrebbe dovuto prestarvi indubbiamente una maggiore attenzione.
A parziale discolpa dei bianconeri va detto che la squadra di Simeone è rinomata proprio per non mollare mai e per mettere un grande cuore in campo, una componente che porta i suoi calciatori ad avventarsi con grande ferocia agonistica anche su palloni ritenuti innocui o persi.
Considerata la grande solidità difensiva dell’Atletico Madrid, alla Juventus nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, in programma alle 21 del prossimo 12 marzo all’Allianz Stadium di Torino, servirà davvero una grande impresa (anche in virtù dei precedenti per nulla incoraggianti relativi a quando i bianconeri sono andati sotto di 2 goal all’andata nelle sfide a eliminazione di Champions). Per tentare di riequilibrare il punteggio oltre a una grande prestazione di squadra, ci vorrà senz’altro il miglior Cristiano Ronaldo, non la copia sbiadita vista in campo al Wanda Metropolitano: il portoghese è rimasto a secco nella gara d’andata e nel post-partita si è lasciato andare anche a qualche gesto di frustrazione (manita all’indirizzo dei tifosi dell’Atletico a ricordare le 5 Champions vinte in carriera, di cui 4 col Real Madrid e due proprio contro l’Atletico Madrid).
This post was last modified on 23 Aprile 2024 - 12:33