La Gazzetta dello Sport questa mattina celebra i due tecnici di Juventus e Napoli. Si avvicina la grande sfida del San Paolo, tra Juve e Napoli. Ancelotti contro Allegri. Il primo grande in Europa, il secondo grande in Italia. Ancelotti ha vinto in Francia, Inghilterra, Spagna e non solo… Allegri è vicino al suo sesto scudetto, ad un passo da Trapattoni. Così diversi, così simili.
Ancelotti ha imparato da Arrigo Sacchi che il gioco esalta il giocatore e lo protegge. Una squadra corta e sincronizzata. Alla Juve, non fu un’esperienza esaltante, ma con il Milan divenne grande. Allegri, ha sempre predicato contro il calcio ridotto a scienza. Più giocate che gioco. Mandzukic sacrificato ed equilibrio in campo. Rinnega il modulo fisso e come ideale unico il risultato: “Per il divertirsi andate al circo”.
Sono due tecnici ‘aziendalisti‘. Ancelotti vero colpo di De Laurentiis per non far pesare le partenze di Sarri e di Jorginho. Ci fosse bisogno di buttarsi nel fuoco per Ancelotti, molti suoi giocatori si metterebbero in fila: Pirlo, Inzaghi, Insigne… Amicizia e fiducia ovunque con la sua onestà e la sua serenità. Per Allegri la musica cambia, non ha fedelissimi, ma si attiene ad una gelida professionalità. Simile a Capello che appunto apprezza lo juventino, spesso non d’accordo con Sacchi. Allegri però è un grande comunicatore: non vinci quattro scudetti di fila, non alimenti la fame di una squadra se non sai comunicare bene se non arrivi al cuore dei giocatori. La Serie A si gode due grandi tecnici e una grande sfida nel weekend.
This post was last modified on 1 Marzo 2019 - 11:22