Il non gioco di Simeone vince su quello di Massimiliano Allegri

Difficile stamattina svegliarsi e ripensare al match di ieri sera. Un day after complicato, duro. La sconfitta pesante di ieri sera della Juventus contro l’Atletico Madrid del Cholo Simeone, ha diversi colpevoli. Si sapeva che al Wanda Metropolitano sarebbe stata dura, ma i tifosi si aspettavano decisamente qualcosa di più. Una Juve un poco propositiva, scarica e debole. Una squadra che perde tutti i duelli individuali e che a fine primo tempo stacca la testa e butta via una partita intera. Ci si aspettava molto di più, anche dopo l’acquisto di CR7 in estate, comprato per vincere la Champions, e dopo il rientro dei due pilastri difensivi: Bonucci e Chiellini.

SERATA DIFFICILE

La Juventus ieri sera è caduta a causa del non gioco del cholo Simeone. Il tecnico, ex calciatore dell’Inter, imposta le partite non tanto sul bel gioco e sulla tattica, ma sul non gioco. La sua squadra ha una grande capacità: far giocare male gli avversari. Sì, la qualità c’è Griezmann su tutti, ma i bianconeri qualitativamente sono superiori.

Durante tutto il match la Juve ha provato ad imporre i propri i ritmi, ma l’Atletico si è reso pericoloso negli episodi e ha vinto la gara. Una partita ad episodi, nella quale la squadra di Simeone ha sfruttato a pieno (o quasi) le occasioni avute.

FOCUS SULLA DIFESA

Massimiliano Allegri ritrovava a pieno regime i suoi due difensori: Bonucci e Chiellini. Oltre che tecnicamente fondamentali, sono importanti dal punto di vista del carisma e dell’esperienza in campo. Questa esperienza ieri sera però è mancata. L’errore di Chiellini a metà campo, che spalanca la porta a Diego Costa il quale si divora il vantaggio. Poi tocca al numero 7 dell’Atletico, dopo una disattenzione difensiva, ma è bravo il portiere bianconero a deviare sulla traversa. Tutte avvisaglie del vantaggio, poi concretizzato, della squadra di Simeone poco dopo. Il primo su palla inattiva ed errore di Bonucci, il secondo su una grave disattenzione.

Servirà un’altra Juve al ritorno. Una Juve con fame e voglia di vincere. Un Juve che dovrà crederci fino alla fine.

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