23 gennaio, Cuneo-Juventus Under 23: la nostra storia parte da qui. Una giornata qualsiasi per molti, non per un ragazzo con la passione per il calcio e con l’obiettivo di fare dell’amore per il pallone una costante della propria vita. Il protagonista si chiama Giuseppe Verduci, perno dell’Under 17 della Juventus, chiamato dall’allenatore della “Juve B” Mauro Zironelli per il primo match tra i professionisti.
Giuseppe Verduci nasce il 4 gennaio del 2002 a Reggio Calabria. Un legame stretto con la terra che gli ha dato i natali nonostante l’abbia “cresciuto” per soli tre anni: perché da Motta San Giovanni (cittadina nei pressi di Reggio Calabria) si trasferisce con la famiglia in provincia di Torino.
Nella Polisportiva Bruinese parte il suo viaggio all’interno del mondo del calcio a soli quattro anni. Lì cresce a dismisura, tanto da attirare le attenzioni del Torino che lo aggrega al suo settore giovanile intravedendone prima di tutti le potenzialità. Quattro anni tra le fila granata che hanno mostrato precocemente le doti da leader (ultima stagione da capitano della squadra) che anno dopo anno evidenzia con sempre più costanza.
Poi, a dieci anni, la chiamata della Juve che, anche a quell’età, cambia le prospettive future.
In bianconero vive tutta la trafila dell’academy addolcita dalla vittoria del campionato italiano Under 15 nel 2017 sotto la guida di mister Riccardo Bovo.
Alla settima stagione con la maglia della Juventus la soddisfazione della convocazione tra i professionisti con l’Under 23 di Zironelli.
Terzino sinistro fin dagli albori, prosegue la sua giovane carriera in quella direzione. Negli ultimi anni, Bovo prima, Barone e Pedone poi, lo hanno provato con buoni risultati anche come centrale di difesa comprendendone l’intelligenza tattica e la capacità di guidare i compagni.
Fluidificante, dotato di grande corsa e mobilità e con una discreta tecnica di base è una costante continua tra le formazioni giovanili bianconere da quando ne veste i colori.
Un usato sicuro sul quale il mondo juventino fa grande affidamento considerando anche i valori extra campo che ne fanno un lavoratore continuo con grande voglia di migliorare quotidianamente nelle sedute di allenamento.
In quest’annata in Under 17 agli ordini di Pedone quindici presenze (tutte quelle possibili e tutte da titolare) e una rete all’attivo.
La posizione sul terreno di gioco che lo vede protagonista influenza gli idoli e i punti di riferimento di un giovane calciatore. Terzini sinistri con doti di copertura e leadership e possibilità di slittare in posizione centrale: questo l’identikit di partenza. Ed ecco che la testa, e il cuore, portano a Paolo Maldini e Giorgio Chiellini. Splendidi protagonisti sul campo e bandiere delle proprie squadre di riferimento.
Da Motta San Giovanni a Cuneo: qui finisce un primo piccolo capitolo di questa storia. Le pagine successive devono ancora essere scritte, ma di inchiostro (e talento) ce n’è a volontà.
This post was last modified on 1 Febbraio 2019 - 13:07