Premessa doverosa: la Juventus di stasera è stata la testimonianza più pura di tutto ciò che non bisogna essere per poter pensare di vincere tutti i trofei in palio. I ragazzi di Allegri si sono resi protagonisti dell’ultima di una serie di prestazioni per nulla convincenti. Indisponenti e svogliati, quasi eccessivamente consapevoli della possibilità di potersi concedere qualche lusso di troppo.
Il sentore che prima o poi sarebbe arrivata una batosta era nell’aria già da un po’. Proprio a Bergamo era iniziata una leggera parabola discendente in termini di lucidità, ma la caparbietà, la tecnica, e anche un po’ di fortuna hanno mascherato tutte le negligenze. La fortuna, però, non può sorridere per sempre, e prima o poi decide di vestire i panni da severa pedagoga per impartire quelle lezioni che altrimenti non sarebbe possibile comprendere.
La sconfitta contro l’Atalanta, però, non deve essere motivo di catastrofi sportive. Se è vero che prestazioni come quella di stasera sono deleterie all’interno di un percorso di maturazione verso le più alte vette del panorama calcistico, è anche vero che la pratica di “vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto” non deve diventare una prassi consolidata.
La Juventus ha la tendenza a subire delle flessioni durante l’anno, ma la caccia al colpevole, per quanto possa essere una pratica liberatoria, non è di certo funzionale allo scopo, che deve essere quello di ricucire i danni morali rimediati in queste pessime prestazioni. La Juventus ha sempre imparato dai propri errori, ne è sempre uscita rafforzata: fu così a Reggio Emilia nel 2015, a Firenze nel 2017 e a Genova, contro la Sampdoria, la scorsa stagione. La capacità che i Bianconeri hanno di rendere le “tragiche” sconfitte esperienze catartiche, di crescita, è unica.
Bergamo non ridimensiona la Juventus: questo non vuol dire banalizzare la prestazione e la tragicità del dover comunque salutare una competizione che rientrava tra gli obiettivi finali. Sicuramente, però, come già accaduto in passato, serate come questa aiutano a dare la scossa. Fungono da sveglia in momenti di scarsa lucidità, ed è meglio che sia successo tra i confini nazionali che a Madrid. Lì nessun errore potrà essere concesso.
This post was last modified on 31 Gennaio 2019 - 00:08