Di rientro dal periodo di vacanza, Claudio Marchisio è pronto a tornare in campo con il suo Zenit dopo il lungo stop del campionato russo. L’ex numero 8 bianconero è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per discutere di svariati argomenti: la sua vecchia “casa” Juventus, l’ambientamento in terra russa e un pensiero sul triste fenomeno del razzismo.
“Sicuramente mi sarebbe piaciuto giocare in una Juventus con Cristiano Ronaldo, ma ormai è il passato. Sono allo Zenit, abbiamo degli obiettivi importanti, vogliamo vincere il campionato e tornare in Champions League. Vedremo come inizierà questo 2019. Auguro alla Juve che questo sia l’anno buono per la Champions, perché così andrebbero a chiudere un ciclo incredibile. Soprattutto per chi è lì dall’inizio, dal primo scudetto, ma anche per il grande lavoro che stanno facendo tutti quanti, dalla società allo staff. Credo che se la meritino, però sanno che, anche se le possibilità sono più alte rispetto ad altre stagioni, è sempre molto difficile. La Supercoppa contro il Milan? È una partita secca e questo fa molta differenza. Lo abbiamo visto anche in passato, quando abbiamo perso delle Supercoppe con squadre che potevano avere meno chances di noi. In partita secca le motivazioni sono importantissime e la concentrazione ancora di più, perché ci si gioca tutto in 90 o più minuti”.
Il Principino ha parlato successivamente dei suoi prossimi obiettivi in Russia: “Inizia un nuovo anno dopo una sosta importante, soprattutto per i miei compagni russi che dopo il Mondiale hanno avuto poco tempo per recuperare e che hanno faticato molto prima di questa sosta. Iniziamo questo anno consapevoli della nostra posizione in campionato e il nostro obiettivo principale è quello di provare a vincere. Poi c’è l’Europa League: affronteremo il Fenerbache e, anche se sono penultimi nel loro campionato, io non mi fido. Quando giochi in Europa hai delle grandi motivazioni che spesso vanno a sopperire alle difficoltà che una squadra può avere in campionato. Noi cercheremo di andare il più avanti possibile e magari al turno successivo incontreremo una squadra italiana, sarebbe bello. L’importante è passare il turno, poi vedremo chi ci potrà capitare. Il calcio russo mi sta dando moltissimo, non soltanto in campo ma anche fuori. C’è un’idea sicuramente diversa, dall’approccio tattico alla lingua. Sto vivendo molto bene questi cambiamenti, con grande voglia di imparare al più presto una nuova cultura”.
In conclusione, Marchisio ha voluto esprimere la sua sull’amara questione del razzismo nel calcio, che purtroppo non sembra trovare rimedio in Italia: “Ora c’è sempre più informazione e ce ne accorgiamo molto più facilmente, ma anche quando ero bambino e andavo allo stadio purtroppo c’erano già questi cori. Il problema è che, anche se sono in pochi, continuano a esserci quelli che vivono il calcio in questo modo. È un problema grande e capisco benissimo i calciatori stranieri che giocano in Italia. Io però cercherei di essere ancora più forte e continuerei lo stesso a giocare perché non bisogna dare nessuna retta a questi idioti che ci sono”.
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