Alla Juventus nessuno ti regala niente. Se riesci ad arrivare in alto è grazie alla tua forza, alla tua volontà, alla tua perseveranza. Non si fanno sconti a nessuno, è proprio qui l’aspetto vincente. Proprio perché in bianconero ogni cosa devi sudarla e meritarla, appare strano (o forse lo appariva fino a ieri) l’approccio della società con Moise Kean. Solo 4 minuti giocati in stagione, quelli contro la Fiorentina al Franchi in una gara già ampiamente decisa, sono bastati alla Juventus per decidere di tenerlo? Le indicazioni sono state chiare: nonostante il poco spazio Kean non si muove da Torino. La scelta è apparsa strana ai più, eppure quando ha avuto la prima possibilità di farlo, il giovane attaccante ha dimostrato perché la Juve abbia deciso di puntare su di lui.
Quando hai così poco spazio devi sfruttare ogni singolo minuto che ti viene concesso. Lo sa bene Kean, che ha fatto tesoro dell’infortunio di Mandzukic. Dopo la notizia del problema ai flessori del croato, si parlava proprio di una possibilità per Kean di mettersi in mostra. Dovrà averlo pensato anche lui, soprattutto dopo la scelta di Allegri di schierarlo titolare contro il Bologna. Così in Coppa Italia l’attaccante classe 2000 è sceso in campo dal 1′, con un solo obiettivo: fare bene. E ci è riuscito.
Il Millenials ha mostrato carattere e personalità, facendosi trovare pronto in ogni occasione. Dopo i primi minuti di adattamento, Kean ha fatto vedere molti buoni spunti, arrivando più volte vicino al gol. Una serata così non poteva finire senza rete per uno come lui, che fa tesoro di ogni minuto che Allegri gli concede. Così, al 49′, da vero rapace d’area, Kean l’ha buttata alle spalle di Da Costa, regalandosi un gol da centravanti puro, e siglando il secondo gol in maglia bianconera (entrambi al Bologna).
“Può ancora crescere” ha detto Allegri al termine del match. Certo, a 19 anni hai ancora molto da imparare, e farlo dai migliori (vedi Ronaldo, Mandzukic, Dybala…) vuole dire tanto. Ma se comunque il buongiorno si vede dal mattino… Allora la Juve può sorridere davvero.
Josephine Carinci
This post was last modified on 13 Gennaio 2019 - 16:01