L’anno sta volgendo al termine e, come accade ciclicamente, è tempo di fare bilanci, stilare classifiche, assegnare dei voti. Quello della Juventus è stato un anno particolare: si sono avvicendate figure importanti, sono stati superati record a più riprese. Sono stati fatti dei sacrifici e sono stati riaccolti coloro che avevano perso la strada di casa (ogni riferimento a Bonucci è puramente casuale); è stato dato il benvenuto ad un marziano, è stato salutato un grande dirigente; è stato vinto un Campionato all’ultimo respiro, se ne sta dominando un altro in maniera incontrastata. Dopo un 2018 così intenso, emozionante, travolgente, nel 2019 ci si è dati appuntamento a Madrid, lì dove è stata solo sfiorata l’impresa contro il Real, per scrivere definitivamente la pagina più bella della storia recente della Juventus.
Ecco i voti dei protagonisti dell’attacco bianconero, di quelli che hanno lasciato la rosa, di quelli che sono rimasti e di quelli che sono arrivati.
BERNARDESCHI 7 – Un voto di fiducia per il diamante di Carrara. Utilizzato con il contagocce all’inizio della passata stagione, è esploso proprio in questo 2018, risultando decisivo in più di un’occasione. La vittoria di Cagliari e quella di Firenze portano la sua firma: in quest’ultimo caso, una firma splendida, su punizione. Un colpo da maestro, sul secondo palo, non facile da calibrare se porti addosso tutto il peso di un trasferimento che i tuoi tifosi non vedono buon occhio.
Contro il Toro l’assist, poi l’infortunio che ha determinato, di fatto, la fine della prima stagione in bianconero, decisamente positiva. L’inizio del nuovo campionato aveva lasciato intendere che “il Berna” potesse essere messo finalmente al centro dei dettami tattici di Allegri: non è un caso che proprio l’ex Viola è risultato, ad inizio stagione, il Bianconero con il miglior rendimento. Poi, purtroppo, i nuovi infortuni, figli della dea bendata che evidentemente non ha molto in simpatia il ragazzo. La speranza per il nuovo anno è quella di poterlo vedere in campo con maggiore continuità.
DOUGLAS COSTA 6.5 – La media perfetta tra l’8 della prima parte del 2018 e il 5 – d’incoraggiamento – di questi ultimi quattro mesi. Devastante. Quando è in forma questo ragazzo è tra i primi tre esterni al mondo, per tecnica ed esplosività: qualità difficilmente rintracciabili altrove. Tra gennaio e giugno, il fulmine ha collezionato dieci assist e tre gol, di cui uno bellissimo contro il Benevento al Vigorito. La prestazione contro la Samp del 15 aprile, poi, è la fotografia perfetta di quello che rappresenta Douglas Costa: subentrato al 44′, in quella partita il Brasiliano ha confezionato tre assist per i gol che hanno determinato il risultato finale. Agli inizi della stagione 2018/2019, il trend sembrava dovesse riproporre le straordinarie gesta della seconda parte dello scorso anno. Poi, però, l’increscioso episodio dello sputo a Di Francesco. Da lì, pochissima roba.
CUADRADO 6.5 – Funzionale, versatile. Decisivo quando serve, goffo quando non dovrebbe. Cuadrado è spesso croce e delizia di Allegri. Impiegabile anche come terzino – dove fa valere tutti i suoi limiti -, il numero 16 è quel giocatore di cui il tecnico livornese non si priverebbe mai. Silenzioso, professionale e, come detto, alcune volte anche decisivo. Il 6.5 è figlio anche di una serie di infortuni e di qualche svarione di troppo, aspetto che andrebbe senz’altro corretto. Perché poi, alla fine, quando serve il Colombiano c’è: vedi contro l’Inter.
DYBALA 7.5 – Sul numero 10 è difficile sentenziare. Bellissimo quando è in forma, a tratti devastante, straripante. Terribilmente snervante, invece, quando soffre problemi fisici (o psicologici). La sensazione è che potrebbe fare sempre qualcosa in più, che quel piede sia nato per incantare, sempre. I paragoni con Messi non sono mai esagerati, ma fin quando non arriverà il salto di qualità, il talento di Laguna Larga sarà sempre uno dei tanti, fortissimi, giocatori della scena, ma mai uno dei tre-quattro più forti al mondo.
Questo nonostante – repetita iuvant – le qualità per vincere svariati Palloni d’Oro ci siano. Dell’inizio del 2018 si ricorda il gol contro la Lazio (praticamente uno dei gol dello scudetto), e quello di Wembley contro il Tottenham. In questa stagione sta giocando da fluidificante, praticamente a centrocampo, e tale collocazione sta avendo ripercussioni non positive in termini realizzativi. Almeno in Campionato: sì perché, nonostante ciò, in Champions lo score è sensibilmente aumentato: cinque gol in cinque partite. Che sia, a questo punto, l’anno della definitiva consacrazione a livello internazionale?
HIGUAÍN 8 – L’addio più doloroso degli ultimi anni. Il gol scudetto, la prestazione superba di Wembley: il cuore dei tifosi della Juventus ha sempre battuto fortissimo per uno dei più grandi attaccanti in circolazione, nonostante la consapevolezza che in alcune occasioni avrebbe potuto fare qualcosa in più. Il Pipita è stato doverosa vittima sacrificale per arrivare al giocatore più forte del mondo. Certo, magari si può discutere del trattamento riservatogli, decisamente rivedibile. Anche se non è più presente tra le fila bianconere, Higuaín merita un voto elevato, per quello che ha dato alla Juventus e per quello che la Juventus non è riuscita a dare a lui.
KEAN SV – Non giudicabile: solo pochi minuti contro lo Young Boys e niente più. Si spera per lui in un futuro migliore, magari anche lontano da Torino, in prestito per farsi le ossa.
MANDZUKIC 8 – Levate tutto ad Allegri ma non levategli Mandzukic. Guerriero: attaccante, centrocampista, difensore. Aspettiamo con impazienza il giorno in cui lo vedremo a difendere i pali. Imprescindibile in questa squadra, con la sua mostruosa propensione ad essere decisivo nelle grandi notti di calcio: la doppietta del Bernabeu rappresenta solo uno dei tanti exploit della carriera del numero 17. Con l’arrivo di Ronaldo ha modificato la sua posizione e ha sviluppato una capacità realizzativa degna dei più grandi bomber. Fino ad ora, in quest’ultima parte di 2018, otto gol e quattro assist in Campionato e un gol in Champions. Una macchina da gol capace di fare su e giù per il campo, praticamente.
PJACA SV – Vedi Kean: per il talento croato non ancora sbocciato, solo qualche presenza in Primavera nella prima parte del 2018, per recuperare dal brutto infortunio al ginocchio. Poi il prestito alla Fiorentina che sta facendo maturare alla Juventus l’idea di non puntarci più. Un peccato, viste le premesse.
CRISTIANO RONALDO 8.5 – Last but not least. Il colpo del secolo, semplicemente. L’impossibile che diventa prima fattibile e poi si trasforma in realtà. Cristiano Ronaldo, a prescindere da come proseguirà la sua avventura con la maglia della Juventus, rappresenta un capitolo importantissimo della storia bianconera perché ne simboleggia l’evoluzione, l’approdo ai livelli dei top club mondiali. Operazione volta ad espandere il brand, a rendere il club un colosso economico a livello planetario, ma che coinvolge fortemente anche le prestazioni di squadra, all’interno di un ragionamento prettamente calcistico. I quattordici gol e i sei assist in campionato costituiscono un esempio indiscutibile della capacità che ha il Portoghese di incidere sulle partite. Avrebbe meritato anche qualcosa in più, con un miglior girone di Champions. Poco male, i gol arriveranno nelle fasi decisive della competizione: Ronaldo è una macchina che vive delle grandi notti europee.
Buon 2019 a tutti!
Vincenzo Marotta
This post was last modified on 2 Gennaio 2019 - 10:39