Il pagellone del centrocampo
Siamo ormai alle battute finali di questo 2018. Un anno intenso, coronato da Scudetto e Coppa Italia per la Juventus e un dominio bianconero in Italia contrastato dall’amara eliminazione in Champions League per mano del Real Madrid. Marco Baridon vi presenta il pagellone del centrocampo, in questa seconda puntata che segue i voti per la difesa e traccia la scia per quelli che saranno i voti per l’attacco.
IL PAGELLONE DEL CENTROCAMPO
Bentancur 7,5 – Forse l’esplosione più lampante, la scoperta più bella di questo 2018 a tinte bianconere. I primi mesi di ambientamento nel nostro campionato, un calcio più tattico e molto differente, hanno lasciato presto spazio alla sua maturazione. Diventato un punto fermo in questa stagione nello scacchiere tattico di Massimiliano Allegri, la sua spregiudicatezza e la sua continua crescita arricchiscono di imprevedibilità il centrocampo juventino.
Emre Can 6 – Sbarcato all’ombra della Mole nel corso di quest’estate a parametro zero, il giocatore tedesco rappresenta l’assoluta novità nel centrocampo di questa stagione. L’operazione alla tiroide avvenuta a Francoforte ha rallentato il suo inserimento nella prima parte del campionato, con l’ex Liverpool rientrato a pieno regime in queste ultime partite e già pronto a lottare al fianco dei compagni. ‘Garra’, carisma, forza fisica: il 2019 potrebbe essere l’anno della sua consacrazione.
Khedira 6,5 – Le tante ombre di questi primi mesi di campionato vengono rischiarate da una stagione 2017/18 sopra le righe. Esperienza, senso della posizione, inserimenti in area. Il repertorio del centrocampista tedesco è ormai ben noto a tutti, con il rinnovo arrivato a settembre che certifica la fiducia della Juventus in lui e il desiderio di rimpolpare lo spogliatoio bianconero di ambizione e caratura internazionale.
Marchisio 6 – Il Principino, la storia della Juventus, quel numero ‘8’ cucito come un tatuaggio indelebile sulla sua pelle. San Pietroburgo rappresenta attualmente la sua casa. Lo Zenit è il suo presente, con il trasferimento in terra russa che ha lasciato a bocca aperta il popolo juventino. Perché Claudio è e sarà sempre uno dei punti fermi della storia gloriosa della Juventus. Un Uomo esemplare prima di un giocatore esemplare, un Uomo capace di emozionarsi al suo ritorno all’Allianz Stadium.
Matuidi 8 – Arriviamo alle piacevoli conferme. Il ‘guerriero’ francese mantiene sempre alto il suo livello di prestazioni, con la sua solita dose di carattere e mentalità vincente a servizio della squadra. Mastino in mediana, l’ex Psg è un assiduo recuperatore di palloni, spezzando il gioco per far ripartire la manovra della Juventus. Il vizietto del gol, però, non manca: ricordiamo tutti quella carambola al Bernabeu che valeva lo 0-3 bianconero. Gol che fece sognare i tifosi, gol che fece assaporare l’idea di qualificazione…
Pjanic 8 – Il pianista. Con lui il pallone può considerarsi in cassaforte e la manovra transita dai suoi piedi e dalle sue giocate di fino. Le chiavi del centrocampo sono nelle sue mani, con un raggio d’azione più arretrato che ne esalta la qualità nello stretto e diminuisce di conseguenza la sua pericolosità sotto porta. Con l’arrivo di CR7 le punizioni dal limite non spettono più al bosniaco, incaricato di trascinare la squadra nelle difficoltà e vero elemento imprescindibile nel centrocampo juventino.
Sturaro s.v. – La grinta e la voglia di non mollare mai del centrocampista ex Genoa hanno trovato poco spazio nella scorsa stagione, con Sturaro che non è riuscito a ritagliarsi la scena come avrebbe voluto. Il prestito allo Sporting Lisbona rappresenta il suo presente, con un infortunio patito nei mesi scorsi che ne ha rallentato l’integrazione negli schemi portoghesi.
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