Moise Kean è a caccia di record. La Juventus ha il suo gioiello del futuro. Sul campo, è stato il primo millennial a debuttare in Serie A, in Champions e con l’Italia. Un predestinato. La Juve, ora vuole blindarlo con un rinnovo da grande giocatore, e tutto il movimento italiano potrebbe rinascere anche grazie a lui. Mancini ha già scommeso su di lui. Sono stati 20 i minuti giocati nell’amichevole contro gli Stati Uniti. Con la Juve, invece, sono appena due presenze fin ad ora. Una missione non semplice con dei mostri sacri come Ronaldo, Mandzukic e Dybala. Kean si trova davanti ad vero bivio: restare a Torino o andare via a gennaio?
KEAN, TRA JUVE E ADDIO A GENNAIO
Kean ha le idee chiare: “Vedremo cosa deciderà la società. Io cerco di lavorare per costruire qualcosa. Ho già provato tante emozioni, come il primo gol in Serie A a 16 anni o il debutto con l’Italia, ma ci sono nuovi traguardi da tagliare. Il mio sogno è lottare per vincere qualcosa”.
Ieri sera Kean ha fatto una rimpatriata ad Asti lì dove tutto è iniziato e dove ha ancora parenti e amici. La città lo ha eletto testimonial dell’iniziativa «Sport per tutti», e l’abbraccio di ex compagni di scuola e dei suoi primi allenatori.
L’interesse dell’Ajax è forte, inserendo nella trattativa magari il difensore De Ligt. Kean, però, è un patrimonio della società bianconero ed unico prodotto del vivaio in prima squadra.
LE PAROLE DI KEAN – “Ho ancora tanto da dimostrare, ma alla Juve ho imparato a vincere e con Ronaldo si fa in fretta: finora l’avevo visto solo in tv o alla Playstation. Per il resto ci ha pensato Pogba (Ci sentiamo spesso) e soprattutto Balotelli”.