Fabio Paratici è stato protagonista di una lunga intervista ai microfoni di ‘Prosto w Szczenę’, programma polacco condotto da Wojciech Szczesny. Ecco le parole del dirigente della Juventus riprese da Goal.com:
“Szczesny lo conosco da tanto tempo, è stato un talento dall’Under 16 all’Under 17. Il processo è facile: non mi piace avere tanti scouts, ne abbiamo solo 3 e un capo nella prima squadra. Quando tu senti tante persone, è difficile scegliere di chi fidarsi. Ho tre persone, ho fiducia in loro e quando mi dicono qualcosa io controllo, ma so bene cosa mi vogliono dire. Seguiamo tanti giocatori nell’est Europa, li seguiamo nelle grandi competizioni. È il nostro lavoro, tutti nelle Nazionali. Quando ero alla Sampdoria era più facile, alla Juve è più difficile imporsi. Per questo li diamo in prestito e vediamo se possono rientrare”.
“Lewandowski? Lo volevano Genoa e Sampdoria. La scelta era tra Blaszczykowski e Lewa. Alla fine vollero andare al Borussia, anche per una questione di lingua. Si vedeva fosse un ‘top’. A Dortmund è cresciuto tantissimo in un anno. In Italia i difensori sono sempre top. In Polonia invece lo sono i portieri. In Francia tanti centrocampisti forti. Gli esterni sempre in Brasile, quelli avanzati sono olandesi. È la scuola che definisce i giocatori, dipende anche dallo stile di calcio. In Brasile fino a 20 anni fa non c’era un portiere di grossa statura, poi sono usciti Ederson, Alisson, Dida… dovuto anche al cambiamento di regole. Il ruolo più difficile da scovare è quello del difensore centrale. Tutte le squadre giocano un calcio migliore ed è una cosa buona. Abbiamo perso il senso della difesa, del lottare. Come Chiellini o Caceres”.
This post was last modified on 11 Dicembre 2018 - 21:42