Si avvicina Juventus-Inter, come sempre uno fra i match più importanti della stagione, a prescindere da cosa la classifica abbia da raccontare. Trattasi di una sfida che rappresenta una rivalità secolare, perennemente contornata da critiche, sfottò e precedenti difficili da dimenticare. Parliamo di una partita così intensa e sentita, dall’essere sempre stata priva di una favorita. Nel dicembre 2009, ad esempio, l’umile Juventus di Ciro Ferrara, riuscì ad opporsi all’invincibile Inter di Josè Mourinho, vincendo 2-1 una partita che sulla carta non aveva storia. Al termine di quella stagione, i bianconeri non andarono oltre il settimo posto, mentre i nerazzurri vinsero il tanto rinomato Triplete. Circa 9 mesi dopo, il panorama calcistico italiano ritrovò la supremazia della Vecchia Signora, squadra capace di imporsi in Italia per ben 7 anni consecutivi. Nel corso di queste stagioni, sebbene fosse costantemente favorita, la Juventus ha perso 3 volte contro l’Inter. La prima, datata 3 novembre 2012, comportò la prima espugnazione per il nuovo Juventus Stadium. In quel match i nerazzurri rimontarono il momentaneo 1-0 bianconero, trionfando per 3-1, ma chiudendo la stagione alla nona posizione in classifica. Il 2 marzo 2016, l’Inter di Roberto Mancini si impose in semifinale di Coppa Italia con un netto 3-0. Quest’ultimo pareggiò il risultato della gara di andata, ma si rivelò inutile considerata la successiva vittoria dei bianconeri ai calci di rigore. La sconfitta più recente, invece, risale al 18 settembre 2016. I nerazzurri, ancora una volta su rimonta, trionfarono per 2-1 a San Siro. Ma quanto contano i singoli in una partita così impronosticabile? Andiamo ad analizzarli uno ad uno.
SZCZESNY VS HANDANOVIC
Fondamentale, in questa partita, l’impiego di un grande portiere. La partita di domani vedrà entrambi gli estremi difensori titolari: Wojciech Szczesny per la Juventus e Samir Handanovic per l’Inter. Trattasi di due grandi professionisti del ruolo, non a caso protagonisti delle due migliori difese del campionato: 8 goal subiti per il polacco e 12 per lo sloveno. Quest’ultimo, evidente membro di un reparto difensivo meno solido di quello bianconero, presenta una media di 3 parate a partita. Esattamente una i più del collega in bianconero che a sua volta vanta appena 0.7 goal subiti a match. Il numero 1 interista è riuscito,tuttavia, ad ottenere ben 7 “clean sheet” in campionato fino ad ora, a differenza di “Tec”, il quale ha tenuto la propria porta inviolata “solo” 5 volte.
CHIELLINI VS SKRINIAR
Da un lato, il talento e la qualità di una delle rivelazioni della scorsa stagione: Milan Skriniar. Dall’altro, il mestiere e l’esperienza che hanno reso l’intramontabile Giorgio Chiellini il capitano della Juventus. Forse è proprio questo il testa a testa più combattuto del match. Tenendo conto che stiamo parlando di due fra i migliori difensori al mondo, possiamo solo dire che i rispettivi bomber, Icardi e Ronaldo, avranno diversi nodi da sciogliere se vorranno arrivare al goal.
CANCELO VS ASAMOAH
Sarà ex contro ex sulla fascia. Salvo esclusione di Alex Sandro, Joao Cancelo si troverà esattamente sulla stessa fascia di Kwadwo Asamoah. L’ex bianconero ha cerato, lontano da Torino, stimoli e minuti. Da riserva di lusso per i campioni d’Italia è tornato ad essere titolare in un’Inter che può certamente vantarsi del proprio terzino. L’ex interista, invece, ha riscoperto se stesso alla corte di Massimiliano Allegri. Joao Cancelo, in pochissimo tempo, è diventato a detta di molti,uno fra i migliori terzini al mondo. E pensare che il portoghese è arrivato a Torino proprio dopo il mancato riscatto da parte dei nerazzurri, ironia della sorte.
PJANIC VS BROZOVIC
In campionato, nessuno passa più o meglio di loro due: 73.8 passaggi riusciti al nerazzurro, 68.8 allo juventino. Parliamo dunque di due registi con la R maiuscola, calciatori capaci di caricarsi il peso della propria squadra sulle spalle, cercando di portarla alla vittoria.
Il bosniaco, vicinissimo a lasciare la Juventus in estate, è tornato ad essere titolare inamovibile quest’anno più che mai. Il croato, con Spalletti, ha trovato la propria identità nel ruolo di regista. Quest’ultimo, al termine di ogni partita, difficilmente non rientra fra i migliori in campo della compagine nerazzurra.
CRISTIANO RONALDO VS ICARDI
Sicuramente i due attesissimi di questa sfida. Da una parte troviamo l’argentino, capocannoniere della scorsa stagione. Dopo un piccolo siparietto in blucerchiato, Mauro Icardi approda a Milano e riesce in breve tempo a diventare bomber, idolo e capitano di una nuova Inter. Con già 8 goal messi a segno in questa stagione, sarà proprio Maurito a suonare la carica per gli 11 nerazzurri in missione allo Stadium. Dall’altra parte, beh, che dire? Troviamo qualcuno che non ha bisogno certo di presentazioni. Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro: 5 palloni d’oro, 5 Champions League, campione d’Europa in carica ed un palmares infinito. Approdato in Serie A da 4 mesi circa, ha ulteriormente dimostrato quanto sia dannatamente forte: 10 goal, 5 assist e record su record nel massimo campionato italiano. Un paragone, quello fra i due, che certamente ora non mantiene. Per quanto Mauro Icardi sia forte, giovane ed ambizioso, ci metteremo un po’ prima di paragonarlo a CR7. Domani però, il numero 9 interista, avrà una grande occasione di poter brillare talmente tanto da oscurare il numero 7 bianconero.
ALLEGRI VS SPALLETTI
Il testa a testa più importante, certamente il più decisivo. Nell’ultimo derby d’Italia, infatti, una scelta errata da parte del tecnico nerazzurro costò caro all’Inter. I bianconeri rimontarono lo svantaggio dopo l’uscita dal campo di Mauro Icardi e portarono a casa 3 punti importantissimi per il rush scudetto. Questa volta Luciano Spalletti può preparare la gara con una discreta calma, ma senza cullarsi. Questo perché davanti avrà mister Massimiliano Allegri, considerato ormai uno stratega di lusso nel panorama calcistico europeo. Il testa a testa fra i due toscani parla chiaro: 4 vittorie per Allegri, 3 per Spalletti e 2 pareggi. L’esperienza sorride per ovvi motivi al tecnico nerazzurro, che si troverà a disputare la 824esima partita da allenatore. Sono 587, invece, le presenze da coach per Allegri, che nonostante sia 8 anni più giovane del proprio avversario, conta più trofei.
Alessandro Zanzico
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