Anni fa, Guardiola disse che con Mario Mandzukic sarebbe andato in guerra. Poi però venne ceduto l’anno dopo, nonostante la conquista della Champions. Mandzukic ora può stare sereno. Con Allegri non ci sono questi problemi: è insostituibile. Da quando è arrivato a Torino, i suoi 28 gol in campionato hanno contribuito a 27 vittorie. Idem in Champions League , con 10 reti e 9 vittorie.
Il 2018 è stato l’anno più bello per Mandzukic. Per la prima volta in carriera ha ottenuto voti per il Pallone d’oro, che gli sono valsi un 25° posto. Unico bianconero in classifica con CR7. A Torino ha conquistato il terzo scudetto e la terza Coppa Italia. Eroe della notte al Bernabeu, vanificata da un CR7 ancora ‘nemico’ della Juve.
Poi il Mondiale in Russia: vero e proprio trascinatore della sua Croazia. Decisivo il suo gol contro l’Inghilterra in semifinale, anche se poi ha perso la finale contro la Francia.
Con Cristiano Ronaldo, Mandzukic è tornato a essere un attaccante. Dopo essersi sacrificato per Higuain sulla fascia. Ora, con Ronaldo che preferisce partire da sinistra, Mandzukic può concentrarsi di più sulla porta e fare quello che gli piace di più. I gol pesanti e decisivi.