Bernardeschi: “La Juventus mi ha dato tanto. È un mondo in cui tirare fuori il massimo”

Le parole dell’esterno bianconero

A margine dell’evento Randstad “Christman Waiting for” in scena all’Allianz Stadium, Federico Bernardeschi ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato della Juventus e del suo trascorso fino a diventare un giocatore professionista. Ecco le sue parole:

“Per giocare a calcio è fondamentale coltivare la testa. Alla Juventus sono entrato in un mondo particolare e molto bello, in cui hai tutte le carte in regola per tirare fuori il massimo. Sono felice di essere alla Juventus: mi ha dato tanto e spero di poter dare anche io altrettanto. Da piccolo ero un bambino vivace, e penso che per tutti i più piccoli sia fondamentale divertirsi. Nel calcio il bambino ha bisogno di esprimersi tirando fuori il suo talento e per farlo sono necessari sacrificio ed umiltà. Noi personaggi famosi abbiamo l’obbligo di lanciare messaggi positivi”.

“Astori? Ognuno elabora il lutto a modo suo. Fortunatamente ho avuto il piacere di conoscerlo e di scambiare con lui un’emozione. Ho fatto una preghiera quando se n’è andato. Il dolore resta dentro di te, e non può essere eliminato tutto dalla fede. Era un amico ed era una persona importante. Davide mi ha dato tanto e mi ha migliorato. Siamo persone comuni esposte sempre a critiche e valutazioni, ma anche noi abbiamo le nostra fragilità e i nostri momenti no. Facciamo un lavoro privilegiato e ben retribuito, ed è meraviglioso perché regaliamo emozioni a chi ci viene a vedere”.

“Allegri è fondamentale per il nostro collettivo. Lui dice sempre che in campo andiamo noi però, e non è semplice per un allenatore dire queste parole. Serve sempre umiltà e conoscersi bene. Si vede che è stato calciatore e conosce le dinamiche del calcio. Ronaldo? Per noi è un esempio. È un piacere vedere il giocatore più forte del mondo impegnarsi tutti i giorni insieme a noi”. 

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