Mariella Scirea, la vedova dell’indimenticato capitano della Juventus Gaetano Scirea, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai RadioUno, condannando duramente le scritte apparse all’esterno dello Stadio “Artemio Franchi” a margine della sfida tra Fiorentina e Juventus.
“La violenza non è solo menare le mani ma è anche queste scritte. Credo che né io e né la mia famiglia meritavamo questo. Non c’è un fatto personale, ma la scritta brucia perché Gaetano è bruciato veramente in quella macchina in Polonia. Gaetano avrà perdonato, ma io no. Ho avuto un forte dolore al cuore, è stato come un fulmine a ciel sereno e non me lo aspettavo. Viviamo in una società in cui tutto è concesso ma stavolta non mi piace far finta di nulla, queste persone cominciano a essere tante e dovrebbero essere presi dei provvedimenti in modo da dare un segnale forte“.
“Frequento molto gli stadi e succede ovunque. Sono dei cretini analfabeti, ragazzi sbandati e cinici, così come ci riduce la società in cui viviamo. Le regole esistono ma sono disattese: quando si concede campo libero a queste persone, è un segnale non bello alle persone che crescono. Gli stadi sono diventati un’area protetta in cui è possibile dire e fare tutto. Sono convinta che questa scritta non sia stata fatta contro Gaetano ma che si volesse colpire la Juve nella sua parte migliore, e cioè nella memoria sua e dei 39 morti dell’Heysel. Non ce l’ho con i veri tifosi della Fiorentina o di altre squadre, bisogna distinguere tra la buona tifoseria e quella becera, e questo spetta a chi gestisce il calcio nazionale. Chi ha compiuto questo gesto non è tranquillo a casa a mangiare pop corn, la Questura sta facendo passi avanti e si sentono braccati. Bisogna denunciarli“.
This post was last modified on 3 Dicembre 2018 - 16:16