Quando l’astronave Cristiano Ronaldo è atterrata a Torino, in molti si interrogavano su Mario Manduzkic. C’era chi credeva che il centravanti croato non sarebbe partito titolare, alcuni pensavano addirittura che sarebbe partito. Ma la stragrande maggioranza di coloro che esprimevano il loro parere era d’accordo sul fatto che, con un partner d’attacco come CR7, la parola d’ordine per Mandzukic sarebbe stata sacrificio (come se negli ultimi anni non l’avesse fatto), un po’ alla Benzema. Più aiuto per il fuoriclasse lusitano, meno vicinanza alla porta e, pertanto, meno gol.
E invece, il vice campione del mondo con la Croazia in Russia, ha sorpreso tutti. Dall’inizio della stagione, infatti, Mandzukic ha messo a segno già 6 reti, una media del tutto invidiabile, soprattutto considerando il lavoro di aiuto che fa per 90′ e la presenza, in attacco, di un pigliatutto come CR7. Ma quello che fa sorprendere è che l’anno scorso, in tutto l’arco della stagione, aveva messo a segno appena 10 gol, segnandone 5 in campionato. Praticamente, dopo poco più di un terzo di campionato, ha già segnato più dell’anno passato.
No, non è una riserva. Nonostante non godi di un’ottima critica, soprattutto tra il popolo juventino, Mandzukic si è preso di forza, con i gol e le prestazioni, il ruolo di centravanti titolare della Juventus. Dà maggiore copertura nell’area di rigore, addirittura superiore a quella che poteva regalare un fenomeno del gol come Gonzalo Higuain. Quello che è cambiato è che il suo compare accentra tutte le attenzioni su di lui e all’interno dei 16 metri, un ariete come Mario può fare quello che gli pare.
Nella partita contro la SPAL, Mario è stato anche premiato non solo per i suoi valori tecnici, ma anche per l‘importanza che ha all’interno dello spogliatoio. Con l’assenza di Chiellini e di Dybala, al croato è stata consegnata la fascia di capitano. Meritata, sicuramente, ma soprattutto rappresentativa di tutto ciò che Mandzukic dà alla squadra e per la squadra. Gol da capitano, una serata sicuramente non convenzionale.