“La Nazionale non si può rifiutare e non puoi decidere se andare o non andare. Credo che finché l’allenatore della Nazionale ti chiama hai un obbligo morale di rispondere”. Poche, semplici ma emblematiche parole, che spiegano al meglio il rapporto che Giorgio Chiellini ha con la maglia azzurra. Un legame iniziato il 17 novembre 2004, quando Lippi lo ha messo in campo nella partita amichevole contro la Finlandia. Il caso vuole che proprio oggi, esattamente 14 anni dopo il suo esordio, il difensore tagli un traguardo importantissimo: 100 presenze in azzurro.
Nel 2004 Giorgio Chiellini è un ragazzino di vent’anni, che ha la fortuna di giocare nella Juventus, che per farlo crescere lo manda in prestito alla Fiorentina. Ha talento e in viola si mette in mostra, tanto da guadagnarsi la chiamata di Lippi in Nazionale. Il 17 novembre esordisce contro la Finlandia in amichevole, segnando la prima presenza con una maglia che da lì in poi indosserà molte volte.
Nel 2006 non viene convocato per il Mondiale: il difensore è tornato alla Juve, non ha trovato molto spazio, e questo ha spinto Lippi alla decisione di non portarlo con sé in Germania.
Nel 2007, contro le Isole Far Oer, Chiellini segna il suo primo gol in Nazionale. Da lì in poi diventa una pedina fondamentale del reparto arretrato azzurro.
Nel 2008 Donadoni lo chiama per l’Europeo, dove l’Italia arriverà ai quarti, eliminata poi dalla Spagna, e lo vive da protagonista.
Con il ritorno di Lippi in panchina Giorgio Chiellini gioca tutte le gare di qualificazione al Mondiale 2010, compreso lo stesso campionato del Mondo in Sudafrica, che vedrà l’Italia uscire dopo i gironi.
C’è anche nell’Europeo del 2012 con Prandelli in panchina, e sempre nello stesso anno, il 14 novembre, gioca la prima gara, un’amichevole con la Francia, con la fascia di Capitano sul braccio.
Nel 2013 è in campo per la Confederation Cup, dove segna anche una rete contro il Brasile. Nello stesso anno gioca anche la qualificazione al Mondiale, segnando anche il decisivo gol contro la Repubblica Ceca che ha portato l’Italia in Brasile.
Nel 2014 vola con gli azzurri in Sudamerica, dove gioca lo sfortunato Mondiale che vede la squadra di Prandelli eliminata al primo turno.
Il 10 ottobre 2014 segna contro l’Azerbaigian una doppietta che vale il successo azzurro. L’Italia si qualifica all’Europeo e Chiellini è in campo in Francia, nel 2016, nell’emozionante cammino che si concluderà solo con l’eliminazione ai quarti ai rigori con la Germania.
Anche sotto la sfortunata gestione Ventura è titolare; l’Italia non si qualifica al Mondiale del 2018, e per Giorgio questo è il rammarico più grande di 14 anni in azzurro.
Con l’approdo di Mancini sulla panchina è uno dei pochi senatori rimasti, capitano inamovibile di una Nazionale rinnovata. Questa sera, contro il Portogallo, il numero 3 taglierà un traguardo importante: 100 presenze in azzurro.
Giorgio Chiellini è uno dei veterani di questa Nazionale rinnovata negli interpreti e nella forma. Il difensore, da 14 anni in azzurro, è diventato un simbolo, l’emblema di una squadra che, nonostante le molte delusioni, ha ritrovato la forza di alzarsi trovando nel glorioso passato il coraggio per andare avanti.
100 presenze sono un traguardo importantissimo, ancora di più per chi, come Chiellini, in questi ultimi anni non facili ha onorato la Nazionale, vedendola sempre come un enorme privilegio per un calciatore, combattendo in ogni gara per l’azzurro e difendendo la porta e la maglia. 100 volte grazie Giorgio, il nostro Gladiatore azzurro.
Josephine Carinci
This post was last modified on 13 Dicembre 2018 - 19:36